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Nuova via per gli slovacchi Krištoffy e Húserka sull’Aguja Desmochada, nel gruppo del Fitz Roy

Prosegue la stagione patagonica, dove gli slovacchi Jozef Krištoffy e Ondrej Húserka sono riusciti a tracciare una nuova linea sull’Aguja Desmochada, nel gruppo del Fitz Roy. Un granitico costolone di granito che si allunga come una lama di coltello per un centinaio di metri. Il suo nome “Desmochada” descrive la caratteristica punta mozzata e gli è stato dato nel 1952 dai francesi della spedizione al Fitz Roy.

“Ho in mente questa linea dal 2016” scrive Ondrej Húserka descrivendo poi il lungo e complesso avvicinamento. “L’avvicinamento, per il bivacco Niponino, richiede circa 7 ore e circa 700 metri di dislivello sul pilastro di terzo grado. Abbiamo scelto di bivaccare appena sotto il muro della Poincenot. Arrivare qui con tutti i materiali per il bivacco è stato, come sempre, un inferno”.

Alle 4 del mattino del giorno dopo attaccano la loro linea. I primi tiri sono una sofferenza a causa delle temperature, abbondantemente sotto lo zero. Poi arriva il sole e le condizioni migliorano, ma non alleggeriscono la durezza della salita. “La via non era in condizioni ideali, abbiamo trovato molto ghiaccio e sezioni bagnate”. Al tramonto sono finalmente in cima dove si trattengono solo poco tempo, sferzati dal vento patagonico che li sprona a iniziare subito la discesa. A mezzanotte sono finalmente al luogo del bivacco e, notando un peggioramento della meteo, decidono di proseguire verso El Chalten a 11 ore di cammino.

La via si chiama “Pain and Gain” (7a+, C1, 570 m) e si tratta del secondo itinerario e della seconda ascensione sull’Aguja Desmochada dopo la linea aperta dagli americani Jim Bridwell, Greg Dunmire e Jay Smith nel 1988 che segnarono anche la prima ascensione.

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