È in edicola la nuova monografia di Meridiani Montagne “Mont Vélan e valle del Gran San Bernardo”. Un viaggio alla scoperta di borghi, santi e storie antiche per il primo numero del 2022, in cui Meridiani Montagne festeggia i suoi primi 20 anni.

A presentarci il numero 114 di Meridiani Montagne “Mont Vélan e valle del Gran San Bernardo” il direttore Paolo Paci.
Parola al direttore
di preghiera: Hic Christus adoratur et pascitur, qui Cristo è adorato e nutrito, recita il motto della casa. «La vera cattedrale però è là fuori» ha aggiunto poi Lonfat, indicando con la mano le cime incombenti. Il Vélan, il Grand Combin, giganti fragili e meravigliosi. Per sopravvivere ai nove mesi invernali (la breve estate del passo corrisponde ai mesi di apertura della strada, per il resto c’è sempre neve), i canonici del Gran San Bernardo devono essere un po’ atleti. Atleti di Dio. D’altronde fu proprio un priore elvetico, Laurent Joseph Murith,
il primo a salire il Vélan nel 1779 (sette anni prima della conquista del Monte Bianco!). Lo fece per la scienza, per la gloria della Chiesa, per una sua stravaganza? In ogni caso, fu quello il vero battesimo dell’alpinismo. Da allora queste montagne-cattedrali non si sono troppo evolute. Sono rimaste in qualche modo antiche, adatte a chi ha voglia di camminare, sciare, scalare in perfetta solitudine. Ideali, soprattutto, per chi è in cerca del trascendente. E anch’io oggi, rispetto alla meditazione, mi sento meno scettico.