“Dopo aver lavorato sul leopardo delle nevi per oltre 10 anni, ancora non mi è riuscito di vederne uno in natura” afferma Sandro Lovari, etologo tra i massimi esperti per quanto riguarda lo studio del leopardo delle nevi. “Li ho sentiti miagolare, perché per una particolare conformazione dell’osso ioide non riescono a ruggire, ho visto e seguito le loro tracce, incontrato resti di prede ancora fresche, trovato feci, ma non sono mai riuscito a vederlo. In realtà non ho mai tentato di vederlo. Per me il leopardo delle nevi è sempre stato come una divinità delle montagne che, se vuole mostrarsi, si mostra. So che non è un discorso da scienziato, ma fa parte di quel fascino che le montagne dell’Asia hanno sempre esercitato su di me“.
Basta questo breve incipit per far comprendere la passione di Sandro Lovari per il leopardo delle nevi, animale che l’etologo ha studiato per anni tra i ghiacciai di Karakorum e Himalaya. Grazie alle sue ricerche etologiche abbiamo oggi una conoscenza completa di questa specie che ci svela gli aspetti più nascosti sulla vita di questo felino che abita le alte quote e alcune delle aree più remote e impervie del Pianeta. Già solo avvicinarsi al suo habitat è un’impresa. Un’impresa che trova spazio tra le pagine di “Il leopardo dagli occhi di ghiaccio” (Laterza e CAI, 2021). Un diario di viaggio, scritto con l’ironia che contraddistingue l’autore, dove oltre alla componente scientifica trova spazio la passione per questa ricerca e per l’animale simbolo delle grandi montagne. Per questa presenza sfuggente, dai richiami chiari. Un’avventura sul campo in cui immergersi, scoprendo antefatti e retroscena inaspettati, avvicinandoci con modestia al mondo animale.
Titolo: Il leopardo dagli occhi di ghiaccio. Sulle tracce di grandi carnivori e altri animali
Autore: Sandro Lovari
Editore: Laterza
Pagine: 160
Prezzo: 18 €
