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Alpinista colpito da un grande sasso: in salvo nelle Alpi Carniche

Intervento nel pomeriggio sul Monte Cavallo di Pontebba, nelle Alpi Carniche, per una cordata di sloveni. I due alpinisti si trovavano alla nona lunghezza di corda della Via dei Finanzieri, un percorso con un dislivello di 400 metri sulla parete Nord Est del Monte Cavallo con difficoltà sostenute (fino al VI grado) quando il primo di cordata, un giovane del 1999, è stato colpito alla testa da un grande sasso precipitato dall’alto.

Il colpo ha destabilizzato e fatto cadere l’alpinista per una quindicina di metri prima che il suo compagno di cordata trattenesse il “volo” con la corda. Il giovane stava arrampicando un tratto in traverso e fortunatamente il sasso non ha colpito anche il secondo di cordata che gli faceva sicurezza in sosta e che si trovava a circa cinque sei metri dalla traiettoria verticale del sasso e del compagno caduto. Lucidamente i due, che avevano comunque attrezzato molto bene la lunghezza di corda con diversi ancoraggi, hanno fatto in modo di radunarsi nuovamente entrambi, seppur con fatica e dolore per il capocordata traumatizzato, sul terrazzino di sosta perché era un punto più riparato da eventuali altre cadute di sassi e per agevolare il recupero dei soccorritori.

Allertati i soccorsi, sul posto è arrivato l’elisoccorso che ha calato con una verricellata di una quarantina di metri il tecnico del Soccorso Alpino sulla sosta/terrazzino. Il tecnico ha rinforzato la sosta e fatto una prima valutazione del ferito, accogliendo poi in parete il medico che è stato calato in sosta con una seconda verricellata. Valutato che il ferito non avesse traumi alla spina dorsale – anche se il forte colpo gli ha quasi distrutto il casco e procurato diverse forti contusioni ad una spalla e ad una caviglia -, l’uomo è stato recuperato assieme al tecnico di elisoccorso senza imbarellarlo dopo aver re-imbarcato a bordo prima il medico.

L’elicottero a quel punto è sceso con l’alpinista a Baita Winkel dove avevano fatto campo Base i soccorritori della stazione di Moggio Udinese, il ferito è stato portato a Pontebba dove c’era l’ambulanza diretta all’ospedale di Tolmezzo. Con le ultime due verricellate il tecnico di elisoccorso è stato calato nuovamente in parete per recuperare il compagno di cordata rimasto ad attendere.

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2 Commenti

  1. Ho sempre pensato che sulle spalle si potrebbe mettere qualche protezione simile a quelle in uso agli agenti anti sommossa.PER i caschi..ben 2 alpinisti e guida miei conosciuti si sono salvati grazie al casco da impatto con sasso cadente, ma hanno avuto ..intervento con elicottero, ricovero, commozione cerebrale e alcuni giorni di ricovero per osservazione, tac, ecc.Non sarebbe il caso di aumentare un poco di peso e resistenza il dispositivo di protezione_
    Se nulla succede ci si lamenta per impiccio portato inutilmente, se accade ci s ilamenta che il modello minimale…si e frantumato troppo presto.
    Anche nei cantieri..alcuni indossano il tutto previsto, altri tengono il casco appeso al cinturone e poi accanto il cavo di sicurezza com moschettone non collegato a catena di sicurezza..e si distraggono col telefonino e tracannano birra.FA CALDO!ecco la scusa.

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