News

Il nuovo bivacco Fanton è pronto ad accogliere gli escursionisti

Sarà al momento utilizzabile soltanto in caso di emergenza

Il nuovo bivacco Fanton, innovativa struttura posizionata a Forcella Marmarole, nelle Dolomiti Bellunesi, nel settembre 2020 in sostituzione del vecchio bivacco andato in pensione (e in fase attualmente di restauro), è finalmente pronto ad accogliere i primi ospiti. L’inaugurazione ufficiale della struttura si è svolta in data 28 agosto 2021, preceduta nella giornata del 27 dalla presentazione del progetto presso il cinema Kursaal di Auronzo. Arriva così al termine un lungo percorso intrapreso nel 2015 dalla sezione Cadorina di Auronzo del Club Alpino Italiano insieme alla Fondazione Architettura Belluno Dolomiti. Date le attuali circostanze, il bivacco è sì da considerarsi agibile, ma soltanto a scopo emergenziale.

Riportiamo di seguito il comunicato ufficiale di Cai Auronzo e Fondazione Architettura Belluno Dolomiti

Un sogno che diventa realtà

È stato inaugurato sabato scorso, 28 agosto, a Forcella Marmarole (quota 2.667 metri), sulle Dolomiti bellunesi, il nuovo bivacco Fratelli Fanton. Una trentina di persone si è incontrata a Forcella Marmarole, nonostante il meteo incerto. Il presidente della sezione Cai di Auronzo, Stefano Muzzi, alla presenza dei progettisti, di alcuni rappresentanti del Soccorso Alpino della Stazione di Auronzo e di altri escursionisti saliti per l’occasione, ha potuto così stappare la bottiglia che ha sancito l’apertura della nuova struttura.

“Si tratta della realizzazione di un percorso nato nel 2015, un progetto, un sogno che sono diventati realtà“, sottolinea Stefano Muzzi, presidente della sezione Cai di Auronzo. “Prima il concorso di idee, nato dalla collaborazione tra il Cai di Auronzo e la Fondazione Architettura Belluno Dolomiti, concorso vinto dallo Studio Associato Demogo di Treviso, ora la collocazione a Forcella Marmarole, in un ambiente incontaminato e di straordinaria selvaggia bellezza.”

Il bivacco ora è aperto, anche se, a causa delle normative anti Covid, l’accesso è da intendersi legato esclusivamente a motivi di emergenza. Per lo stesso motivo all’interno della struttura non sono state poste le coperte e i cuscini.

“Invitiamo tutti gli escursionisti che d’ora in avanti visiteranno la struttura a rispettare quanto realizzato lasciando il bivacco nelle stesse condizioni in cui l’hanno trovato, ben chiuso e al riparo dagli agenti atmosferici“, dice ancora Muzzi.

L’inaugurazione è stata preceduta, nella serata di venerdì 27 agosto, dalla presentazione del progetto. La serata, ospitata dal Kursaal di Auronzo, ha visto gli interventi del sindaco di Auronzo, Tatiana Pais Becher, del vicepresidente nazionale del Cai, Francesco Carrer, del presidente della Fondazione Architettura Belluno Dolomiti, Angelo Da Frè, e della presidente dell’Ordine degli architetti di Belluno Fabiola De Battista. L’architetto Simone Gobbo, dello Studio Demogo, ha illustrato lo sviluppo e la realizzazione dell’opera mentre Massimo Casagrande, architetto e vicepresidente del Cai di Auronzo, ha illustrato il concorso e il processo di genesi.

“L’aspetto del bivacco ideato dallo Studio Demogo è quello di un volume sbozzato adagiato sul crinale, un’architettura che si caratterizza fortemente per un profilo inclinato in grado di adattarsi all’orografia della Forcella Marmarole”, spiega Casagrande.

L’edificio ha una forte valenza anche nella spazialità interna, interamente organizzata in modo ascensionale lungo il pendio, formando in questo modo un elegante balcone puntato verso Auronzo. L’opera ha affrontato sfide tecnologiche complesse e si propone come un progetto teso a esplorare la ricerca sui materiali in alta quota. Vuole essere, insomma, un tentativo di ripensare l’ospitalità in montagna.”

Tags

Articoli correlati

7 Commenti

  1. Davvero brutto il progetto. In alta montagna credo che un edificio debba farsi notare il meno possibile, questo è un pugno nell’occhio

  2. Volendo , al posto delle lamiere tecnologiche, ci sarebbero scandole in simil legno o vero legno, eventualmente da sovrapporre.alle lamiere .. o ad altrie guaine impermeabili e resistenti a vento, raggi solari , variazioni di temperature.. forse le lamiere son piu’comode e rapide nel trasporto e montaggio.

  3. A me le strutture sospese su pilastri fanno sempre paura.
    Poi per quelle in montagna penso sempre che una bufera o una valanga le porti via con me dentro.

    Lo spirito che conoscevo dei bivacchi, con queste nuove costruzioni, seppure moderne e interessanti per la vista e l’abitabilità, mi sembra completamente stravolto… e ce ne sono parecchi.
    Vedremo fra qualche anno in che stato li troveremo e come saranno manutenuti (penso all’elettrificato Gervasutti)

  4. A me invece piace molto. Conosco la forcella Marmarole e secondo me si inserisce bene nel contesto. Un plauso a chi lo ha progettato. Bravi!

  5. In quasi 30 anni che vado in montagna e leggo riviste di settore, non mi era mai capitato un tale bombardamento di informazioni sulla posa di un bivacco!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Back to top button
Close