Meridiani Montagne

Un viaggio nelle valli di Fiemme e Cembra, Latemar e Lagorai

Si torna in Trentino con Meridiani Montagne. Protagoniste del nuovo numero in edicola sono questa volta le Valli di Fiemme e Cembra, raccontate e riscoperte rendendo un omaggio speciale alle cime del Latemar e alla natura incontaminata del Lagorai.

Quello tra le pagine di Meridiani Montagne sarà un viaggio perfetto per l’appassionato più esperto, ma anche per coloro che della montagna amano immergersi nella natura – nel cuore del Parco naturale Paneveggio Pale di San Martino e lungo il sentiero naturalistico Marciò– o camminare su sentieri d’autore, come quello da Cembra alle Piramidi di Segonzano che ripercorre il percorso fatto dal grande artista Durer nel 1494. Non mancano i profumi e sapori che negli aromi dei boschi e dei pascoli d’alta quota rivivano ogni giorno nei menù dei migliori ristoranti delle valli, come testimoniato in prima persona dallo chef e Ambasciatore del Gusto Alessandro Gilmozzi.

A presentarci il numero 112 di Meridiani Montagne “Latemar, Lagorai, Valli di Fiemme e Cembra”, il direttore Paolo Paci.

Parola al direttore

«Ho fatto con mio fratello, credo, la prima traversata completa nel 1979, dopo la maturità e con un equipaggiamento primitivo. Siamo stati noi a creare il nome, Translagorai: l’abbiamo usato per la prima volta in una conferenza alla Sat, l’inverno seguente» ci racconta l’amico Leonardo Bizzaro. Che prosegue: «Quel nome ora è diventato allo stesso tempo nodo di aspre polemiche e speranza per il futuro». 

Le polemiche sono quelle seguite al progetto congiunto (Provincia autonoma di Trento e Sat) di trasformare cinque vecchie malghe del Lagorai in rifugi custoditi, con rifacimento dei sentieri, nuova segnaletica, opere murarie. Progetto avversato dagli ambientalisti, con toni forse eccessivi. La speranza è che quest’ultima area di wilderness che chiude a sud la Val di Fiemme, ai margini delle Dolomiti più frequentate, rimanga tale. Noi, grazie alla penna e all’obiettivo del nostro inviato Umberto Isman, abbiamo potuto percorrere la Translagorai come ha fatto Leonardo oltre quarant’anni fa, dormendo in tenda o bivacco, con l’ansia dei cambiamenti di tempo (la meteo del Lagorai è particolarmente instabile), con la gioia della solitudine e della scoperta. Sono sensazioni, emozioni, che raramente nelle Alpi oggi si possono provare. 

Anche sul secondo gruppo montuoso che occupa a nord l’orizzonte della Val di Fiemme, il Latemar, abbiamo vissuto un alpinismo di stampo antico. Roccia scadente (e quindi pochi arrampicatori), un solo rifugio, panorami gloriosi. Il Latemar, oltre a essere la cartolina dolomitica più spedita (vista dal versante di Carezza), è una montagna poco moderna. Preturistica. Ci piace pensare che lo resterà, anche in futuro.

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Un commento

  1. Ideale la stagione “morta” per il turismo di massa..”viva “per i residenti o per chi ha molto tempo libero e vuol spendere molto meno.
    Esempio di stesso apaprtamento vacanza in zona, 5 letti, bagno e cucina ampia ,con stufa a legna attivabile alla bisogna…in caso di maltempo o brinate mattutine.
    Luglio triplo e agosto quadruplo di costo per affitto in settembre ottobre un mese.

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