AlpinismoAlta quota

Novità dal Karakorum: gli spagnoli puntano in alto sulla Trango Tower

Sugli 8000 non ci sono grandi novità dalla stagione estiva: gli alpinisti in questi continuano ad acclimatarsi trascorrendo le notti tra C1 e C2 mentre si allestiscono le vie. Il meteo fino a questo momento non è stato non ottimale e nevicate accompagnano quotidianamente le squadre in salita. In realtà per l’estate in Karakorum non è così strano, solitamente il meteo si stabilizza attorno alla metà di luglio. Purtroppo, si segnala però un incidente che ha coinvolto al K2 un portatore pakistano, Ali Akbar, che è caduto in crepaccio. È stato soccorso e trasportato all’ospedale di Skardu. Per avere notizie più interessanti bisogna scendere di quota.

Progetto sulla Trago Tower

La prima riguarda un bel progetto sulla Trango Tower. Edu Marin, Miquel Mas e Marc Subirana sono arrivati in Pakistan per provare a realizzare la prima libera integrale di “Eternal Flame”, via aperta da Kurt Albert, Wolfgang Güllich, Christof Stiegler e Milano Sykora nel 1989 sulla parete sud della Nameless Tower (6.286). 650 metri con difficoltà 7b+ a oltre 6000 metri di quota.

Un tentativo di liberare la via era stato fatto nel 2005 dai fratelli Pou, che però avevano aperto una variante all’ottavo tiro ed erano stati costretti a rinunciare per il maltempo. Nell’agosto del 2009 è toccato invece ai fratelli Huber, che arrivarono in vetta ma seguendo alcune varianti che avevano alzato la difficoltà fino al 7c+.

Il desiderio di Marin, Mas e Subirana è quello di salire la via originaria del 1989 e già che ci sono iniziare a adocchiare una nuova e ambiziosa linea per il 2022. Immaginate di scalare una via 8b/8 c oltre i 6.000 metri di quota? Sarebbe un traguardo storico alpinismo scrive Edu, che aggiunge: “Per aprirla bisogna riconoscere prima l’area e salirci lungo un percorso stabilito”.

Salita del K13

Qualche informazione in più invece dalla salita sul K13 o Dansam Ovest (6.666m), nella Kondus Valley. “1600 metri di arrampicata tecnica con difficoltà fino a M6” raccontano le guide di Chamonix Martin Elias, Jérôme Sullivan, Victor Saucède e Jérémy Stagnetto. La linea è sullo sperone nord della montagna e per essere scalata ha necessitato di 6 giorni in parete e 4 bivacchi. I francesi erano certi che la loro fosse una prima salita, ma arrivati in vetta hanno trovato del vecchio materiale lasciato lì da qualcuno. “Il mistero rimane…” scrive Elias promettendo nuovi aggiornamenti.

Acclimatamento in corso sui 7000

Prosegue l’acclimatamento anche della squadra ceca (Pavel Kořínek, Jiří Janák, Lukáš Dubský, Leoš Husták e Tomáš Petreček) all’inviolato Muchu Chhish, 7452m nel massiccio del Batura Muztagh, nella Hunza Valley.

Nella Shimshal Valley, sul Pumari Chhish (7492m) Mathieu Maynadier e Tom Livingstone puntano alla vetta la prossima settimana.

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