Tragedia del Mottarone, il video degli ultimi istanti della cabina non andava diffuso

Nella giornata di ieri è stato diffuso dal Tg3, poi ripreso da gran parte dei media italiani, il video che mostra gli ultimi istanti della cabina dell’impianto del Mottarone dal momento in cui si spezza la fune fino allo schianto sul primo pilone dopo un’interminabile corsa verso valle causata, ora lo sappiamo, dal volontario blocco dei freni di sicurezza. 14 le vittime, tra cui due bambini, un solo sopravvissuto, il piccolo Etan di 5 anni.

Momenti terribili, che la redazione di Montagna.tv ha scelto di non pubblicare perché il video non aggiunge nulla alla narrazione dei fatti da noi svolta fino a ora per dovere di cronaca. Una decisione soprattutto dettata dalla volontà di rispettare il dolore delle famiglie.

Nella serata di ieri è intervenuta anche la Procura di Verbania con un comunicato stampa a firma del Procuratore della Repubblica Olimpia Bossi (lo trovate in versione integrale sotto). La pm sottolinea prima di tutto come la diffusione delle immagini, anche parziale, è vietata dalla legge “trattandosi di atti che, benché non più coperti dal segreto in quanto noti agli indagati, sono relativi a procedimento in fase di indagini preliminari”.

Ma la procuratrice si sofferma soprattutto nel sottolineare la sconvenienza della pubblicazione di immagini “che ritraggono gli ultimi drammatici istanti di vita dei passeggeri della funivia precipitata il 23 maggio scorso sul Mottarone, per il doveroso rispetto che tutti siamo tenuti a portare alle vittime, al dolore delle loro famiglie, al cordoglio di una intera comunità”. La Procura evidenzia anche che tali “immagini dal fortissimi impatto emotivo” non erano nemmeno mai state “portate a conoscenza neppure dei famigliari delle vittime, la cui sofferenza, come è di intuitiva comprensione, non può e non deve essere ulteriormente acuita da iniziative come questa”.

Sempre in serata è stato reso noto un comunicato stampa dei Carabinieri a smentire “la notizia erroneamente riportata da alcune testate giornalistiche” precisando che “il video relativo all’incidente della funivia di Stresa e mandato in onda ‘in esclusiva’ dal TG3 delle ore 12 odierne, non è stato diffuso dall’Arma dei Carabinieri”.

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7 Commenti

  1. La spettacolarizzazione del dolore e la incontenibile e incontrollabile voglia di scoop a qualsiasi costo ci porta a questa ennesima pagina vergognosa. Sentire poi Enrico Mentana che giustifica il tutto come “DOVERE DI CRONACA” fa solo vomitare. SCIACALLI

  2. È la TIRANNIDE MEDIATICA,baby, e tu non puoi farci un bel niente…..salvo forse portare il televisore in discarica ed usare i giornali per deumidificare gli scarponi!

  3. Ma per piacere, sono stati pubblicati i video della gente che si buttava dalle torri gemelle, del ponte morandi che cadeva, diversi video di incidenti stradali mortali, la foto del bambino morto sulla spiaggia, i cadaveri che galleggiano sul mare, la “valle arcobaleno” dell’everest.

    Ci si sta scandalizzando per niente.

  4. Tutti a scandalizzarsi adesso per il video pubblicato. Nessuno immagina piuttosto lo scandalo che susciterà la sentenza definitva che, come al solito, sarà una infima percentuale di quella che i colpevoli meriterebbero vista la strage che hanno consapevolmente provocato. Pensate a quella piuttosto.

  5. La ” fonte “avra’ offerto all’asta al maggior offerente? forse con un poco di buona volonta’ o taglia si trovera’?
    Magari si giustifichera’ dicendo”Ho eliminato l’audio!”Comunque anche solo con l’immaginazione si poteva farsene una brutta idea! Non c’era bisogno…tranne che per la Magistratura.Anche quando la funivia funziona perfettamente, si hanno a volte sensazioni di. fluttuazioni…rallentamenti, peggio quandosi ferma per folate di vento.La mia preferita, anni fa offriva sconto agli over 65…adesso solo agli over 70…almeno hanno completamente sostituito…doppia fune portante!

  6. Perché non andava mostrato? Per nascondere il fatto che in una vita normale di colpo si può essere azzerati? Purtroppo il video ci fa comprendere quanto poco di certo e di “sicuro” vi sia nelle nostre esistenze. Chiunque di noi poteva essere lì. Occorre riflettere sul senso della vita, sull’accapigliarsi quotidiano, sulla sete di potere e sul predominio dell’utile economuco a scapito del bene. Nascondere il video non ci fa vivere in un mondo migliore. Ovviamente occorre guardare il video riflettendo intimamente su quanto successo e non con irrispettosa curiosità.

  7. Specchietti per distrarre la gente.
    Penso che il vero problema non sia l’imbecillità di aver tolto il freno, di sicuro da punire, ma il fatto che la fune si sia sfilacciata.
    Non è mai successo nella storia : le funi sono sovradimensionate di parecchie volte il carico massimo.
    Chissà che cosa hanno combinato tutti, dagli operatori, ai gestori, fino ai controllori, leggo guidati da politici locali, provinciali e regionali.
    Mi dicono che quando si rompono più di due o tre fili delle centinaia che formano i trefoli delle funi già si ferma tutto e si cambia.
    Magari non avevano più tagliato un pezzo della fine della fune, come si deve fare periodicamente, e si era stressata oltremisura, ma non mi sembra sufficiente come spiegazione.
    Penso sia un triste effetto della nostra decadenza culturale e morale.

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