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Cinque cammini da fare in una settimana (o meno)

Come si sceglie un trekking o un cammino? Nella decisione pesano l’ispirazione e il nome (un Santo, una via di pellegrinaggio, il periplo di una montagna famosa), i monumenti e i panorami lungo il percorso, i dislivelli da affrontare, l’impegno fisico complessivo e delle singole tappe. Inevitabilmente, però, hanno il loro peso anche delle considerazioni pratiche. La stagione, ovviamente, ma anche la distanza da casa, il prezzo delle sistemazioni per la notte, la comodità dell’accesso. 

Per la maggioranza dei camminatori, ovviamente, conta anche la durata del percorso. La Francigena e il Cammino di Santiago, che richiedono più di un mese, hanno bisogno di un periodo di vacanza speciale, oppure possono essere seguiti solo in parte. Molti percorsi dell’Appennino e delle Alpi, dalla Via di Francesco fino al Giro del Monte Bianco e alle Alte Vie numero 1 e 2 delle Dolomiti, richiedono circa due settimane. 

Per migliaia di escursionisti, però, la durata ideale di un viaggio a piedi è di una settimana o anche meno. E’ questo motivo, oltre al fascino dei luoghi attraversati, ad aver fatto della Via degli Dei, che collega Bologna con Firenze, uno dei cammini più frequentati d’Italia. Considerazioni analoghe, oltre alla solitudine dei luoghi attraversati, hanno fatto diventare famoso il Cammino dei Briganti, sul confine tra la Marsica e il Reatino. 

Le nostre cinque proposte, a quote diverse e con impegno e difficoltà variabili, hanno in comune la durata. In sette od otto giorni si arriva in zona, si completa il percorso e si torna a casa. Pronti per un altro cammino, ovviamente. 

La Via Priula 

(Lombardia, 4-5 giorni, 80 chilometri)

Questo percorso, spesso indicato come Strada di San Marco, collega Chiavenna, ai piedi del Passo dello Spluga, con l’alta Val Brembana. Si pernotta in alberghi, b&b e rifugi. Si tratta di un percorso sistemato nel Cinquecento, che consentiva di spostarsi tra Bergamo e le sue valli, che appartenevano alla Repubblica di Venezia, e il cantone svizzero dei Grigioni senza entrare nei possedimenti di Milano e della Spagna. L’itinerario tocca Novate e Mezzola e il suo lago, la bassa Valtellina e Morbegno. Da qui una lunga salita conduce ad Albaredo per San Marco e ai 1982 metri del Passo di San Marco, sullo spartiacque delle Alpi Orobie. Dalla storica Ca’ di San Marco, un rifugio con secoli di storia alle spalle, si scende verso Averara. Sul percorso sono fortificazioni di varie epoche, strade lastricate, borghi e castelli. Di grande fascino, a Sacco, l’affresco dell’Homo Selvadego, lo “Yeti della Valtellina”. 

L’Alta Via dell’Ortles

(Lombardia e Alto Adige, 7 giorni, 123 km)

Questo spettacolare itinerario, varato dal Parco nazionale dello Stelvio, compie un anello intorno all’Ortles, al Gran Zebrù e alle vette vicine, affacciandosi su decine di ghiacciai e toccando punti di appoggio famosi come i rifugi Corsi, Pizzini e Casati. Oltre che nei rifugi, si pernotta in alberghi e b&b di fondovalle. Sul versante lombardo si traversa la magnifica Val Zebrù, e si toccano luoghi meno frequentati come il belvedere della Forcola, sopra Trafoi e i laghi artificiali di Fraele. Intorno al Passo dello Stelvio e al Passo del Cevedale si incontrano i resti di trincee e fortificazioni italiane e austro-ungariche della Grande Guerra. Anche se l’inizio ufficiale dell’anello è ai 2756 metri del Passo dello Stelvio, per chi arriva da lontano è più comodo partire da Bormio, sul versante lombardo, o da Stelvio (Stilfs) in quello altoatesino. Tra il rifugio Corsi e i 3269 metri del rifugio Casati, l’Alta Via percorre i pendii della Vedretta Lunga, dov’è consigliato farsi accompagnare da una guida alpina.    

Via degli Dei

(Emilia-Romagna e Toscana, 6-7 giorni, 135 km)

Questo sentiero dell’Appennino settentrionale, che collega Bologna con Fiesole e Firenze, è entrato da anni nell’elenco dei più frequentati d’Italia. Si tratta di un itinerario a quota poco elevate, che scavalca la catena ai 903 metri del Passo della Futa e che offre dislivelli modesti. Si dorme in alberghi e b&b, numerose le piazzole per sistemare una tenda. Tra i motivi d’interesse sono le pareti verticali di arenaria di Badolo e Monte Adone, il selciato romano della Via Flaminia militare, le tracce della Linea Gotica e dei suoi combattimenti del 1944-’45. Nella lunga discesa verso Firenze e le rive dell’Arno si toccano il Mugello, il convento di Monte Senario e la basilica e l’anfiteatro antico di Fiesole.

Cammino dei Briganti

(Lazio e Abruzzo, 6-7 giorni, 94 km)  

Le boscose alture sul confine tra il Lazio e l’Abruzzo, fino a un secolo e mezzo fa, erano traversate dalla frontiera tra il Regno delle Due Sicilie e lo Stato Pontificio. Tra il 1861 e il 1870, quando l’Abruzzo apparteneva al Regno d’Italia e i territori del Papa erano ancora indipendenti, questo confine tranquillo ha visto degli scontri sanguinosi. A Tagliacozzo, nel 1861, i “Piemontesi” hanno catturato e fucilato José Borjes, un generale di origine catalana, in missione per aiutare i briganti che combattevano in nome dei Borboni. Se il nome può suonare bellicoso, questo trek ideato da Luca Gianotti e Alberto Liberati offre un percorso suggestivo e tranquillo, tra piccoli borghi poco toccati dal turismo. Si pernotta in b&b o in tenda, l’unica salita importante, verso i 1788 metri del Lago della Duchessa, può essere evitata da chi preferisce non affrontare dislivelli importanti. Nel borgo di Sante Marie, un museo ricorda il brigantaggio e la sua repressione.   

Cammino dell’Arcangelo

(Campania e Puglia, da 5 a 8 giorni, da 100 a 180 km)

Il santuario di Monte Sant’Angelo, tra le rocce del Gargano, è uno dei luoghi di fede più importanti e frequentati d’Europa. Chi vuole raggiungerlo oggi a piedi ha a disposizione due itinerari importanti. Il Cammino dell’Arcangelo, ideato dal gruppo di lavoro Terre Alte del CAI, si stacca dall’Appia e dalla Francigena del Sud a Benevento, tocca il borgo di Pietrelcina e le alture al confine tra la Campania e la Puglia. Poi, dai centri medievali di Troia e Lucera, affronta la traversata del Tavoliere, e s’inerpica verso il Gargano toccando San Marco in Lamis e San Giovanni Rotondo. Una suggestiva (e facoltativa) discesa finale porta alla costa di Mattinata. Si pernotta in alberghi, b&b e ostelli per pellegrini ed escursionisti, chi cerca un itinerario più breve può partire da Troia, da Lucera o addirittura da San Severo, che si raggiunge comodamente in treno. Il santuario di Monte Sant’Angelo, che merita una visita attenta, viene raggiunto l’8 maggio e il 29 settembre da folle di pellegrini, che in parte arrivano a piedi.  

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