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La Cina vieta le corse in montagna dopo la tragedia dei 21 corridori morti

Lo scorso 22 maggio 21 corridori sono morti per ipotermia durante una maratona in montagna nella provincia cinese di Gansu, in Cina.

Una notizia che avuto molta eco, anche internazionale, e che ha portato la Cina a prendere la decisione di vietare tutti “gli eventi sportivi ad alto rischio con responsabilità di gestione poco chiare, regole imperfette e standard di protezione della sicurezza poco chiari“, come riporta il The Guardian citando il South China Morning Post. Tra questi, le ultramaratone, le competizioni di trail running e la tuta alare. Il divieto è a tempo indeterminato e ha lo scopo di permettere alla General Administration of Sport (GAS) una revisione delle regolamentazioni di questi eventi sportivi, sempre più frequentati, per garantirne la sicurezza.

Dopo la tragedia del mese scorso, il Cina si sono infatti sollevate pesanti critiche sulla gara mettendo sotto accusa soprattutto gli organizzatori, ritenuti impreparati nella valutazione dei rischi metereologici, i piani di emergenza non adeguati e la capacità di gestione dell’emergenza che ha rallentato l’intervento dei soccorritori.

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2 Commenti

  1. sembra che il vero scopo sia tacitare le critiche ad una qualche autorita’, il che si ottiene anche con campi di rieducazione e metodi piu’ drastici,.

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