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Parco Majella: le acque sono ottime, parola di gambero

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CHIETI — Sono stati trovati centinaia di esemplari di gambero di fiume nel laghetto del giardino botanico del Parco nazionale della Majella. La presenza dell’animale certifica il buono stato di dell’acqua, visto che "il piccoletto" vive solo in acque "pulite", ed è molto sensibile alle sostanze inquinanti.

 

Un vero e prorpio "termometro della qualità idrica" è il nostro austropotamobius pallipes (questo è il suo nome scientifico).

 
Per i responsabili del Parco "si tratta di un successo tanto inaspettato quanto eccezionale poter osservare dal vivo un numero così elevato di esemplari di questa specie". E questo sottolinea il forte tasso di inquinamento globale dei corsi d’acqua dolce.
 
Il gambero di fiume predilige acque di fiume pulite e ricche di vegetazione "riparabile". E tende a migrare o scomparire quando i valori delle acque si alterano, a causa di agenti inquinanti. La sua significativa diminuzione nele acque italiane lo ha portato ad essere inserito nel "libro rosso" delle specie animali vulnerabili del nostro Paese.
 
Tutto questo dimostra che gli effetti della conservazione della biodiversità vegetale, si riversa positivamente sul benessere degli animali. Infatti il giardino botanico è il centro di conservazione di più di 500 specie vegetali autoctone.
 
 
Fotografia da ittiofauna.org
Marco Chiodi

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