CronacaNews

Weekend di sole e incidenti in quota. Soccorso Alpino in azione giorno e notte

Sole, temperature primaverili e l’ombra incombente di nuove zone arancioni hanno portato tanti a salire in quota nel corso dell’ultimo weekend di febbraio. Due giorni di fuoco per le squadre del Soccorso Alpino, impegnate da Nord a Sud in interventi, da scivolate su ghiaccio con qualche acciacco a delicati recuperi in parete, durati anche decine di ore. Molteplici gli incidenti scialpinistici e casi di perdita dell’orientamento. Non sono mancate le vittime, sulle Alpi come sugli Appennini.

Trovato morto escursionista disperso in Presolana

Nella giornata di venerdì 26 febbraio sono iniziate le ricerche di un 67enne non rientrato dopo un’escursione in Presolana. L’escursionista aveva deciso di pernottare in quota la notte tra giovedì e venerdì, per poi salire sulla cima della ma il ritardo rispetto ai tempi previsti ha allarmato i familiari, che hanno chiesto aiuto. Sul posto anche l’elisoccorso di Brescia di Areu (Azienda regionale emergenza urgenza), abilitato per il volo notturno. I tecnici della VI Delegazione Orobica hanno individuato delle tracce: mentre l’elisoccorso esplorava l’area dall’alto, le squadre hanno perlustrato la zona della Grotta dei pagani fino alla cima.

I soccorsi sono ripresi nella mattina di sabato, quando è stato ritrovato il corpo senza vita di G.M. queste le iniziali, di Vertova (BG). Sul posto l’elisoccorso di Bergamo di Areu (Agenzia regionale emergenza urgenza) e i tecnici della VI Orobica, Stazione di Clusone. La dinamica dell’incidente è in corso di accertamento: l’uomo era alla base della parete nord-ovest della Presolana. Dopo l’accertamento del decesso e il nulla osta, il corpo dell’escursionista è stato recuperato e portato in camera mortuaria.

Tragedia sul Monte Marmagna, muore diciottenne

Nella giornata di sabato 27 febbraio un diciottenne di Pontremoli (MS) è deceduto a seguito di una caduta mentre era assieme a parenti e amici in salita sul monte Marmagna (1.852 m.), sull’ Appennino Parmense, al confine tra le provincie di Parma e Massa Carrara.

Il giovane escursionista è scivolato nel tentativo di superare un canale durante la fase di ascesa. L’allarme era scattato intorno alle 14. Le squadre emiliane e toscane si sono messe subito in azione ma le condizioni meteo (forte vento di ricaduta) non hanno permesso agli elicotteri di portare le squadre in quota. Le operazioni di recupero sono dunque state rimandate a domenica. Dal mattino è stato coinvolto l’elisoccorso Pegaso che però ha dovuto lottare contro un forte vento. La salma è stata infine trasportata con il Pegaso 3 a Pontremoli.

Val Maira. 10 ore di recupero di un alpinista sulla Rocca Castello

Intorno alle 18.20 di sabato 27 febbraio la centrale operativa ha ricevuto una chiamata da parte di due alpinisti bloccati in parete tra la Torre e la Rocca Castello, comune di Acceglio (CN), in Val Maira. Mentre salivano la via “Camino Palestro” il capocordata è caduto riportando traumi al torace, a un braccio e diverse contusioni. Ormai era tardi per l’invio dell’eliambulanza 118 per cui si sono preparate le squadre a terra. Nel frattempo la centrale teneva i contatti con gli alpinisti che, nonostante tutto, erano in condizioni non gravi, grazie ad attrezzatura adeguata e a una preparazione opportuna.

Nel frattempo le squadre, che contavano anche un sanitario, hanno raggiunto a piedi il Colle Greguri alla base della parete e da lì hanno attaccato il tratto alpinistico verso la cima. I due alpinisti sono stati individuati intorno all’1 di questa mattina e circa un’ora dopo l’infortunato è stato issato con paranchi e tecniche alpinistiche fino alla cengia sotto la cima. Siccome era in grado di collaborare e di camminare autonomamente, sono iniziate le calate in corda doppia e la progressione lungo le corde fisse attrezzate fino al colle e da lì si è proseguito fino alla frazione di Chiappera dove, alle 5.30, l’alpinista è stato consegnato all’autoambulanza. Hanno fornito supporto alle operazioni il Soccorso Alpino della Guardia di Finanza e i Vigili del Fuoco.

Speed rider cade sul Bianco in fase di decollo

Il Soccorso Alpino valdostano è stato impegnato nella giornata di venerdì 26 febbraio in un delicato intervento al Colle del Gigante sul Monte Bianco, quota 3400 metri circa, poco prima delle ore 12:00, per il recupero di un pilota di speed riding vittima di una caduta dall’alto, nella zona del seracco del Dente del Gigante.

L’incidente si è verificato in fase di decollo. Immediatamente soccorso dai suoi compagni e recuperato dal seracco, l’uomo è stato raggiunto dai soccorritori giunti in eliambulanza. Il paziente, quarantacinquenne e residente in Piemonte, è stato trasportato al Pronto soccorso per sospetto politrauma.

Tags

Articoli correlati

3 Commenti

  1. Sempre urla e lacrimoni ! Ma qui no,solo informazione.
    Sul’incidente in Presolana qui se ne sentono di tutte.
    In giro da solo in zona vietata per rischio valanghe (da tempo c’è un’ordinanza del sindaco locale)
    Aveva dormito al bivacco vicino alla cappella Savina
    Aveva lasciato i bastoncini alla Grotta dei Pagani e perfettamente attrezzato era salito per la normale alla vetta occidentale..
    Ritrovato in basso, ma sul versante NO, che è opposto a quello dove è salito (cornice o distrazione), caduto al rientro dopo la vetta.
    Esperto alpinista che si dedicava all’escursionismo, con conferme di presidenti e dirigenti cai locali.!
    L’uso delle morti così mi fa girare il santo, perché sembra piacere alla gente..

  2. Scivola mentre apre il frigor cade e batte il capo lascia 3 sorelle e 5 fratelli più alcuni capi di bestiame da accudire, era in giovane età, Causa eccessiva sudorazione allontana da se molti giovani aspiranti alpinisti. Un grido di dolore pervade l’orogenesi alpina.

  3. ..e purtroppo la cronaca e’ incompleta..mancano altre localita’ dell’arco alpino e prealpino teatro di incidenti e soccorsi o recuperi salma.. Molto comune il particolare” in escursione o impresa solitaria”, ” Privo di attezzatura adeguata”, “Non aveva comunicato ad alcuno il percorso” variante..” aveva cambiato itinerario”
    Ma anche se ci fossero state alcune persone accanto a mezzo metro..un incidente per scivolata non fornisce ne’ segnali premonitori ne’lascia spazio a soccorsi , avviene in un centesimo di secondo…e magari ramponi e piccozze sono appesi allo zaino pronti all’uso programmato…da un certo punto del percorso in poi, non al momento”giusto,ma prima”

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Back to top button
Close