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Valanga in Valle Imagna. Scialpinista recuperato in gravi condizioni

Slavina investe auto a Paesana, salvi gli occupanti

Una valanga si è staccata attorno alle 10 di questa mattina in Valle Imagna, nella bergamasca, tra i comuni di Fuipiano e Brumano. Uno scialpinista è stato travolto dalla massa nevosa.

Sul posto è giunto il Soccorso alpino. Il 118 ha al contempo inviato tre elicotteri da Bergamo, Como e Sondrio per effettuare operazioni di soccorso e recupero. Dalle informazioni raccolte, l’uomo è stato individuato sotto la neve intorno alle 12 e trasferito d’urgenza all’ospedale Papa Giovanni di Bergamo in gravi condizioni.

Auto travolta da una slavina a Paesana

La notizia di una seconda valanga giunge in contemporanea da Paesana, nel cuneese. Intorno alle 11, complice inversione termica, rialzo delle temperature in quota e forte vento, si è assistito al distacco di alcune slavine che hanno raggiunto la strada provinciale 331, via di collegamento tra Pratoguglielmo e la stazione sciistica di Pian Munè. Poco a monte della località “Trincerone” una slavina di dimensioni consistenti ha travolto un’auto intenta a scendere verso valle, lungo. A bordo due donne.

Le occupanti della vettura risultano fortunatamente illese. L’auto è stata liberata da alcuni alpinisti di passaggio con l’ausilio delle pale da valanga. Scattato l’allarme, sul posto sono giunti Soccorso alpino, Vigili del fuoco, 118, Carabinieri e tecnici della Provincia di Cuneo.

Non risultano attualmente ulteriori particolari criticità ma il rischio di ulteriori valanghe resta molto elevato. Come si evince dai bollettini AINEVA validi per la giornata di mercoledì 13 gennaio, il pericolo valanghe resta sull’arco alpino moderato/marcato.

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Un commento

  1. E’ morto, non si è più ripreso: è bastato rimanere sepolto per qualche decina di minuti.
    Mi spiace molto per la famiglia, ma per fortuna almeno uno dei due scialpinisti si è salvato fermandosi contro le piante sottostanti e, stando alle foto, la valanga non ha coinvolto la casa a fondo strada che avevano appena superato proseguendo sul pendio, come si fa d’estate seguendo i tratturi nei pascoli.
    Brutta sfortuna, il fronte era di 30-50 metri, ma faceva caldo e poi chissà.

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