Montagna.TV

K2 tutto fermo. Nirmal: “Non lascerò il campo base fino a missione completata”

Al K2 è il momento di pazientare in tenda e cercare di far passare il tempo in attesa del placarsi delle raffiche che sferzano la montagna così da poter tornare in parete. “Il meteo attuale è vento a 25-35 km/h e temperatura tra -24/-35°C, ovviamente al campo base, fanno sapere da Seven Summit. Forse un miglioramento dovrebbe arrivare per la prima metà di settimana prossima.

La determinazione di Nirmal

La pazienza è la chiave! Attacca solo quando sai di poter vincere la battaglia. La preparazione mentale è importante quanto la preparazione fisica” scrive un super motivato Nirmal Purja, che promette anche che “la più difficile, l’ultima e la più grande impresa alpinistica, il K2 in inverno, apparterrà alla comunità alpinistica nepalese. Tutti gli altri 8000 sono stati scalati in inverno da alpinisti internazionali, sarebbe una grande impresa per quella nepalese fare la storia. Non lascerò il campo base fino a quando la missione non sarà completata!”.

Obiettivo che sta perseguendo stringendo una sempre più forte collaborazione con l’altro team tutto nepalese, quello di Mingma G. Sherpa, con il quale ha condiviso l’ultima rotazione sulla montagna in cui sono riusciti ad arrivare a circa 7100m di quota (la quota esatta non si conosce, forse è leggermente superiore, ma non è chiaro. Nel video sotto lo sherpa sulla Piramide Nera). I due hanno deciso di unire sforzi e squadre anche per la prossima uscita con l’intenzione di raggiungere al più presto campo 4.

Le critiche all’ ex-gurkha

Nel frattempo, per ingannare la noia c’è chi fa yoga, ma anche chi si toglie qualche sassolino dagli scarponi. A lacerare il Velo di Maya sull’armonia alpinistica è Mingma Sherpa, manager di Seven Summit Treks, che in un’intervista a Fernando J. Perez ha accusato Nirmal Purja di non essere stato grato all’agenzia di aver reso possibile la sua impresa di salire tutti i 14 ottomila in soli sette mesi. “Tutto quello che ha fatto Nirmal Purja è stato fatto grazie a Seven Summit. Abbiamo organizzato tutta la logistica, i trasferimenti tra i vari campi base, abbiamo attrezzato le vie sugli ottomila che non lo erano già, abbiamo fornito l’ossigeno, gli sherpa che lo accompagnavano… Tutto. E non ci ha mai ringraziato in pubblico. Nirmal Purja parla solo di se stesso”.

Senza entrare nel merito della vicenda, lascia un po’ perplessi il tempismo di queste dichiarazioni che arrivano nel momento in cui gli uomini di Seven Summit Treks (clienti e sherpa) stanno dividendo il campo base e la via di salita sul K2 con l’ex-gurkha. Qualche sospetto sulle motivazioni l’abbiamo, ma preferiamo non pensare male, che poi si fa peccato… Una cosa è certa: Nirmal con il suo stile o lo si ama o lo si odia. Non ci sono davvero mezze misure.

Exit mobile version