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Edurne Pasaban incanta il pubblico

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DARFO BOARIO TERME, Brescia – “Non so se mai tornerò sul tetto del mondo. Il K dos (K2) mi è entrato dentro e mi ha cambiato la vita”. Con queste le parole l’alpinista spagnola Edurne Pasaban ha chiuso la magnifica serata di ieri, passata a “parlar di montagna” con il pubblico di Darfo Boario Terme.

Al suo debutto assoluto in Italia, Edurne Pasaban è stata la prima ospite della rassegna “Montagne al Cinema” di Darfo Boario Terme. In una sala gremita da più di mille appassionati, la fortissima alpinista spagnola ha raccontato la sua esperienza di unica donna al mondo salita – e soprattutto discesa – dalla vetta del K2.
 
Proprio il suo “K Dos”, la seconda montagna più elevata della terra, è stato al centro della serata. Due filmati hanno lasciato senza fiato il pubblico in sala, messo di fronte alla durezza della salita, contornata da mille difficoltà come il maltempo, la neve fresca, il freddo eccezionale, i pericoli della notte.
 
Un pubblico trascinato nella sua gioia per essere arrivata sulla cima della montagna "grande cristallo", e allo stesso tempo nella paura – la tanta paura – provata durante una discesa interminabile, affrontata con il suo mentore Juanito Oiarzabal (l’alpinista basco che ha scalato ben 21 cime oltre gli ottomila metri).
 
Un principio di congelamento, avuto durante il ritorno al campo 4 a notte inoltrata è stato il prezzo da pagare per una salita troppo lunga ed una vetta conquistata solo alle cinque del pomeriggio. Un’esperienza che le è costata tre mesi di ospedale, due dita dei piedi e un periodo sulla sedia a rotelle.
 
Edurne confessa alla gente di aver visto la morte da vicino, e di aver pregato nei momenti difficili. Ma come ha rimarcato più volte, la “suerte” non l’ha abbandonata e le ha permesso di ritornare sana e salva a casa, seppur con dei segni che si porterà – dentro e fuori – per tutta la vita.  
 
Dotata di grande umorismo, la Pasaban ha saputo intrattenere la gente in sala con il suo simpatico “italiano” imbottito di spagnolo, riuscendo a creare un’atmosfera particolare, resa poi unica dalle immagini superlative dei filmati. Chi l’ha ascoltata può confermare che ha saputo trasmettere al pubblico la vera essenza dell’alpinismo: sudore, umiltà, paure, felicità, ma anche tanta sofferenza, nella ricerca dei veri valori che la montagna riesce a trasmettere.
 
L’alpinista spagnola è molto conosciuta anche in Italia, vista la frequente collaborazione con cordate italiane composte dai più forti alpinisti nazionali. Vanta un palmares del tutto invidiabile. Otto “ochomil” all’attivo, come lei stessa ha raccontato, tutti scalati senza l’ausilio di ossigeno. E, come già accennato,  prima e unica donna in vetta al K2. Questo curriculum e i suoi soli 32 anni ne fanno una delle stelle mondiali dell’alpinismo contemporaneo. 
 
L’iniziativa “montagne al cinema”, promossa da varie associazioni della Provincia di  Brescia, è giunta ormai alla sua 4° edizione e proseguirà per i prossimi 3 giovedì di giugno con altri eccezionali protagonisti. Ogni anno, questa iniziativa porta a conoscenza della gente comune le “storie” che i protagonisti dell’alpinismo e degli sport d’alta quota hanno vissuto sulla propria pelle, offrendogli un contatto speciale e affascinante con mondi così diversi da quello in cui si vive nella normale quotidianità. E riscuote grande successo.
 
 
Mirko Calufetti

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