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Friuli, bracconieri feriscono uccello raro

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ROMANS D’ISONZO, Gorizia — Un rarissimo esemplare di ibis eremita è stato ferito ieri da alcuni bracconieri nelle campagne friulane. L’uccello, che è solito abitare gli altipiani del Mediterraneo, è gravemente minacciato di estinzione e faceva parte di un progetto austriaco di ripopolamento.

L’individuo di ibis eremita stava gironzolando per le prealpi friulane e si è ritrovato impallinato da un bracconiere di passaggio. Per fortuna, la sua vita non sembra essere in pericolo.
 
Questo uccello, originario di zone umide e steppe semiaride del Mediterraneo, può vivere anche in montagna, a medie altitudini. L’agricoltura intensiva, una delle cause del crollo numerico della popolazione di ibis, lo ha spinto a quote più elevate per trovare spazi maggiori di alimentazione.
 
Oggi ne esistono solo qualche centinaio di esemplari, che vivono spontaneamente solo in alcune zone del Nord Africa. Dalle Prealpi, l’ibis è comparso nel XVII secolo. Oggi, però esiste un progetto austriaco che lavora per il suo ripopolamento sulle montagne europee.
 
L’ibis ferito era infatti nato con i suoi quattro fratelli in cattività, nel Parco faunistico di Rosegg. Gli uccelli sono poi stati fatti migrare, con l’aiuto di un ultraleggero, fino all’ Oasi Wwf di Orbetello, Grosseto.
Si tratta di un uccello di medie dimensioni, con il becco ricurvo e sottile, rosso come la testa e le zampe, l’ibis si caratterizza per un luccicante piumaggio nero con riflessi metallici. E’ uno degli uccelli più minacciati dal rischio di estinzione, scritto nella lista rossa della World Conservation Union (IUCN).
 
 
 
 

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