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Incendi: 4000 ettari di boschi in fumo nel 2005

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ROMA — Sono quasi 4000 gli ettari andati in fumo nel nostro paese l’anno scorso, compresi parchi e riserve naturali. Leggermente meglio rispetto al 2004, ma comunque troppo. Con l’arrivo dell’estate arrivano anche gli incendi, e non ci resta che chiederci quale sarà il bilancio nel 2006.

A rimanere vittima delle fiamme lo scorso anno sono stati circa 1.600 ettari di bosco, e oltre 2.200 di bassa vegetazione. Rispetto al 2004 si assiste ad una flessione del 3 per cento. Il parco più penalizzato, quello  dei Monti Aurunci, nel basso Lazio, che ha perso 274 ettari di verde.
 
Purtroppo, ospitava ben 1.900 specie floristiche classificate. Gravi danni anche nel parco naturale delle Capanne di Marcarolo, nell’Appennino ligure-piemontese, dove sono andati in fumo 157 ettari. Da segnalare inoltre, le devastazioni del parco nazionale del Cilento e Vallo di Diano. Infine il parco nazionale del Pollino è stato quello che ha pagato "il conto più caro" con i suoi 986 ettari di verde bruciati (tra cui 171 ettari di bosco di pregio).
 
Meno gravi i danni nelle riserve naturali, ma comunque non meno rilevanti: "soltanto" 378 ettari andati in fumo. La riserva naturale del Litorale romano quella più colpita, seguita dalla riserva naturale Oasi del Simeto in Sicilia.
 
Secondo il Corpo forestale dello Stato, le cause degli incendi sono da attribuire alla  pratica di ripulitura dei campi incolti, o al rinnovamento dei pascoli per rendere il terreno nuovamente fertile. Solo in forma minore si tratterebbe di roghi di natura dolosa.
 
Marco Chiodi

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