Itinerari

Una rete di sentieri cardioprotetti in Presolana

Una rete di sentieri cardioprotetti ai piedi della Presolana. Questo l’interessante progetto presentato nei giorni scorsi dal sindaco di Castione della Presolana (BG), Angelo Migliorati. L’idea di questo speciale tragitto ad anello, che rappresenterebbe uno dei primi di tal genere in Europa, è già in fase di realizzazione insieme al Corpo Volontari Presolana, Promoserio e altre realtà.

Colonnine già posizionate

Al momento sono già state posizionate molteplici colonnine con defibrillatore in più punti della rete di sentieri. Come ha tenuto a sottolineare il sindaco, tali colonnine svolgono una duplice funzione: da un lato diventano punti di riferimento salvavita, dall’altro possono consentire di ricaricare gratuitamente cellulari e e-bike.

Il tragitto ad anello

La partenza del percorso cardioprotetto è prevista nel centro di Rusio (BG), in Piazza Roma, dove già è presente una colonnina. Si passerà quindi attraverso il borgo per raggiungere Baita Campo, punto già dotato di colonnina. Si salirà al colle di Presolana, raggiungengo Malga Cornetto per poi arrivare al rifugio Carlo Medici ai Cassinelli.

Qui la colonnina non è ancora stata posizionata, ma lo sarà a breve. Il tragitto proseguirà in direzione del passo della Presolana per dirigersi al Monte Pora. In corrispondenza del rifugio Termen sarà posizionata un’altra colonnina. Dal Termen gli escursionisti potranno scegliere di tornare a Dorga, altro punto cardioprotetto – la colonnina sarà posizionata al centro del paese – o procedere verso Onore o Songavazzo e dirigersi verso il lago d’Iseo.

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4 Commenti

  1. Sarebbe una buona cosa non inquinare la montagna con colonnine del cavolo etc etc …. si eviterebbe anche di sprecare i soldi delle tasse dei poveri contribuenti paganti

  2. Ma di cosa stiamo parlando, che sostanze stupefacenti usano questi signori ? Di certo di grande qualità poiché delirano……
    La forza della gioventù e la forza della gioventù , la difficoltà della malattiae’ la difficoltà della malattia, la vita e’ la vita non possiamo tentare di equalizzare tutto con la tecnologia, l’alpinismo e la montagna sono anche vissute con Il potere dell’immaginario.
    Ciò che insegna l’alpinismo e’ a affrontare e gestire con franchezza e lealtà la realtà’. Nessun amante vero dell’alpinismo andrà mai su questi sentieri attrezzati.

  3. Le mani per un massaggio cardiaco e la bocca per ventilazione ( da insegnare a scuolal..sacrificando qualche ora di nozionismo ) son sempre ed ovunque a disposizione.Se proprio fa schifo, un boccaglio di plastica da porre sulla bocca costa 2 euro e occupa pochissio spazio nello zaino.
    Gps non esclude bussola, carta ed altimetro e occhio.Defibrillatore?..or che uno che non si e’mai preoccupato dell’eventualita’di dover soccorrere, lo trova ,apre, legge il manuale..puo’essere gia’passato il momento utile

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