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“Trappola mortale”, l’epico salvataggio nella grotta thailandese di Tham Luang – Mountain and Chill

Venerdì 1 novembre in Thailandia è stata riaperta la grotta di Tham Luang, trappola per oltre 2 settimane di una squadra giovanile di calcio nel giugno 2018.

Un salvataggio estremo quello condotto da ben 90 sommozzatori, di cui 40 thailandesi e i restanti 50 provenienti da diverse parti del mondo, che meritava di diventare oggetto di un documentario National Geographic, “Trappola mortale – I ragazzi nella grotta”.

Un salvataggio epico

È il 23 giugno 2018 quando 12 ragazzi tra gli 11 e i 17 anni e il loro allenatore di calcio si addentrano nelle profondità della grotta di Tham Luang. Sulla Thailandia imperversano forti piogge monsoniche che determinano un parziale allagamento dell’anfratto. Poche ore dopo l’inizio della loro escursione ne viene denunciata la scomparsa.

Si dà subito inizio alle operazioni di ricerca ma i tentativi di localizzare il gruppo vengono ostacolati dal continuo innalzarsi del livello dell’acqua. Per una settimana non c’è possibilità di entrare in contatto con i dispersi. Le operazioni di salvataggio diventano di interesse internazionale e si costituisce una squadra di sub pronti a tentare il tutto per tutto. È il 2 luglio quando un team di sommozzatori trova nelle profondità della grotta i ragazzi e il loro allenatore, tutti fortunatamente vivi. Sono all’asciutto, in una zona rocciosa sopraelevata, a circa 3 chilometri dall’entrata.

Le opzioni per portarli in salvo sono 2: lasciarli nella grotta per mesi attendendo il ritiro delle acque o insegnare loro le tecniche di immersione.

Si inizia intanto a pompare per giorni acqua all’esterno, approfittando di una tregua del monsone. Dopo aver insegnato loro come immergersi, i ragazzi vengono accompagnati dai sub all’esterno in piccoli gruppi. Usciranno prima i più deboli poi i più forti. Il 10 luglio il salvataggio può dichiararsi completato. Ad uscire per ultimo sarà l’allenatore.

Ci sarà solo una vittima: il sommozzatore Samal Gunan, un ex-Navy SEAL volontario di 38 anni, deceduto per asfissia mentre tornava verso l’uscita della grotta.I

Turismo dopo la tragedia sfiorata

A seguito della forte attenzione mediatica sviluppatasi attorno al salvataggio, il turismo nell’area del Parco Nazionale al cui interno si sviluppa la grotta si è accresciuto esponenzialmente. Se fino al 2018 i visitatori erano 40 mila l’anno, in quest’ultimo anno il Parco ha accolto oltre 1 milione di turisti. A settembre è stato anche inaugurato un piccolo museo in cui il salvataggio viene raccontato attraverso una serie di pannelli.

Una serie Netflix in corso d’opera

Anche Netflix si è attivata per trasformare la storia della grotta thailandese in una miniserie, con testimonianze dirette dei sopravvissuti. Non resta che attenderne l’uscita ufficiale.

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Un commento

  1. Complimenti (come sempre) ai soccorritori.
    Una cosa mi lascia perplesso nella lettura dell’articolo…
    Dopo la tragedia sfiorata da 40000 visitatori all’anno è passato a 1 milione di turisti…. una folla di pecore curiose…

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