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Rifugi in montagna, le buone pratiche da adottare secondo il CAI

Nel corso della 21esima Settimana Nazionale dell’Escursionismo, promossa dal Club Alpino Italiano dall’8 al 16 giugno nel Parco Nazionale della Val Grande in Piemonte, accanto alle numerose escursioni curate dal Coordinamento delle Sezioni Est Monte Rosa, è stato dedicato anche spazio a riflessioni su temi importanti legati all’escursionismo.

Il 10 giugno a Verbania si è svolta una serata dedicata interamente ai Rifugi CAI e alle buone pratiche adottate e da adottare. Il ruolo rivestito dai rifugi nel mondo della montagna è indiscusso ma allo stesso tempo sono molteplici le potenzialità che ancora non risultano pienamente espresse, soprattutto dal punto di vista educativo e informativo.

L’incontro è stato animato dalle relazioni della Commissione Centrale Rifugi, che ha parlato di storia, funzioni, impatto ambientale e presenza dei bivacchi e dagli interventi delle Commissioni Centrali CAI presenti (Comitato Scientifico Centrale, Tutela Ambiente Montano, Medica, Escursionismo). La parola è stata anche data ai diretti protagonisti: i gestori dei rifugi. Ne sono emerse molteplici indicazioni che verranno raccolte, integrate e presentate al Consiglio Centrale.

In primo luogo ci si è focalizzati su cosa sia un rifugio. Un luogo eccezionale di aggregazione e incontro, raggiunto in genere attraverso sentieri percorribili in media tra 1 e 4 ore. Un punto di riferimento sul territorio aperto nella stagione estiva (da maggio a settembre, con variabilità legata in alcune stazioni al meteo). Variegate le tipologie di utenti che fruiscono del servizio, ai quali si cerca di garantire una accoglienza ottimale, resa complessa dagli spazi limitati o che diventano tali a seguito di un forte carico di presenze. C’è chi utilizza il rifugio solo come appoggio per il pranzo, in numero superiore a quello dei clienti che si fermano a pernottare.

Per il futuro si spera che il “sistema rifugio” possa diventare anche un punto di riferimento per la sua funzione informativa ed educativa, in particolare destinata a famiglie e giovani , “per condividere l’amore per la montagna”.

Durante la serata è stato anche presentato un pannello informativo/esortativo, realizzato su proposta della Commissione Rifugi e dalla Commissione Tam, contenente 10 messaggi guida rivolti ai visitatori, perché vivano coscienziosamente la propria esperienza in rifugio con il minimo impatto e comprendendo il funzionamento e le difficoltà delle strutture recettive: VIENI IN RIFUGIO – VIVI IL RIFUGIO – PREVENZIONE È SICUREZZA – SENTIERI PER CONOSCERE – PRENDERSI CURA DELLA MONTAGNA – EVVIVA LA BORRACCIA – LIBERI DALLA PLASTICA – SILENZIO E RISPETTO – DAI UNO SGUARDO AL CIELO – IL SOLE, LA NOSTRA FORZA.

La formazione diventa dunque un elemento centrale, un impegno condiviso dalle Commissioni Centrali a livello nazionale. I soci CAI qualificati devono essere riferimento per gli escursionisti, tra questi compaiono anche i gestori, che devono essere in grado di infondere al visitatore la fiducia di essere in buone mani.

Il pannello contenente i 10 messaggi guida che verrà esposto in Rifugi e Sezioni CAI

 

 

 

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