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Anche per i gipeti fare il genitore è un lavoro complicato. Due storie a confronto dalla Valsavarenche e Bussolengo

Torniamo ancora una volta a “spiare” il nido dei gipeti nel Parco Nazionale del Gran Paradiso, dove ormai ci stiamo affezionando al piccolo Avrì.

“Piccolo” inizia ad essere un termine riduttivo, considerando che nelle scorse settimane sono spuntate le prime penne e dunque il piumaggio inizia a cambiare colore, diventando sempre più bruno.

Continua ovviamente ad essere ancora dipendente dai genitori, responsabili della sua alimentazione, ma le fasi in cui resta da solo nel nido si moltiplicano e prolungano. La notte del 1 maggio è rimasto tutto il tempo da solo.

Se piove o fa freddo però, non lo abbandonano di certo! Il suo piumaggio è ancora troppo leggero per consentirgli di sopravvivere alle intemperie e dunque è loro responsabilità tenerlo al caldo.

Oggi però vogliamo anche raccontarvi, di contro, di una coppia di genitori-gipeti con qualche problema “gestionale”, una situazione che dimostra come i problemi in famiglia non siano propri soltanto degli esseri umani.

Siamo nel Parco Natura Viva di Bussolengo, che ospita Julia, una femmina di gipeto che da aprile si sta prendendo cura del suo piccolino, un “pulcino da 3 chili”. Il suo comportamento ricalca quello dei genitori di Avrì: si occupa della ricerca del cibo, scalda il suo piccolo se fa freddo e modifica il nido per renderlo più confortevole. La differenza con il Parco Nazionale del Gran Paradiso è che Julia se la cava da sola, perché il suo partner non ha dimostrato di sapersi prendere cura del nascituro.

Nel tentativo di aiutare il pulcino a nascere, il maschio della coppia stava infatti rischiando di rompere l’uovo  e comprometterne la sopravvivenza. Un comportamento che ha causato l’allontanamento dal nido. Insomma, Julia lo ha cacciato di casa.

Di fronte a una simile situazione tesa, i veterinari e gli etologi del Parco hanno deciso di trovare come soluzione quella di sostituire l’uovo nel nido.

Hanno trasportato quello di gipeto in una incubatrice e lasciato nel nido un uovo non fertile di fenicottero. Julia non si è resa conto di nulla e lo ha covato come fosse suo. Nel mentre il 26 marzo il suo pulcino nasceva in incubatrice. Dopo 6 giorni mamma e figlio sono stati riuniti.

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