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Striscia la Notizia ai piedi del Monviso per denunciare la scomparsa dei servizi di base in montagna

A Crissolo, in alta Valle Po, è in atto un vero e proprio depauperamento dei servizi. Un impoverimento che, come risultato, non può che portare a un abbandono da parte della popolazione. Va sempre a finire così: se ne vanno i servizi di base e poi, pian piano, se ne vanno anche gli abitanti.

A denunciare questa situazione, che per tempo è stata argomento di discussione sulle piccole testate locali, è arrivata la tv generalista con Striscia la Notizia. La troupe del tg satirico ideato da Antonio Ricci è infatti approdata nel paese all’ombra del Monviso per raccontare “la storia del paese che c’è… e non c’è” come annunciato in apertura dall’inviata Chiara Squaglia mentre, in teleferica, vola attraversando il corso del Po, che giusto sopra Crissolo trova i suoi natali.

“Qui a Crissolo stanno misteriosamente sparendo tutti i servizi di base nonostante ci siano migliaia di turisti che affollano le piste da sci e godono di questi panorami mozzafiato” spiega la giornalista la cui voce è accompagnata dalle affascinanti immagini dell’alta valle. Un comune che vive principalmente di turismo e seconde case, infatti salendo in bassa stagione non sono pochi gli edifici dalle finestre sbarrate, chiuse in attesa delle tanto agognate ferie estive o invernali. Vere e proprie boccate d’aria per i lavoratori, ma anche per il piccolo centro di valle. Nel resto dell’anno però Crissolo non si svuota del tutto, anzi. In quota rimangono decine e decine di famiglie che purtroppo si vedono scomparire anche i servizi basilari che un comune dovrebbe garantire. “Chi deve prelevare deve farsi 22 chilometri di strada per arrivare al bancomat più vicino” lamenta un cittadino mentre altri, tra cui il giovane sindaco Fabrizio Re, sottolineano la perdita della caserma dei Carabinieri avvenuta nel 2012. A gestire la sicurezza in paese rimane un unico vigile urbano che, interpellato dai microfoni spiega di svolgere molteplici altre mansioni come quella di impiegato, cantoniere e necroforo. “Ci adeguiamo alla situazione” commenta sconsolato il pubblico ufficiale.

Fotogramma del servizio andato in onda lo scorso 18 febbraio.

Non sono però queste le uniche mancanze nella cittadina dove “il medico purtroppo viene su una volta alla settimana e le ricette vengono portate la volta successiva” a causa dell’assenza di segnale internet. Un dramma, quello del digital divide esistente tra città e montagna, che in questi ultimi mesi ha occupato spesso le prime pagine di giornali locali e nazionali grazie anche all’impegno profuso da UNCEM verso questa tematica. L’assenza di segnale internet, e anche di quello telefonico, è una delle carenze più sentite nei comuni montani perché comporta spesso l’impossibilità (o comunque la difficoltà) nel fornire i servizi essenziali alla vita di oggi. Per questo forse anche la farmacia ha scelto di lasciare Crissolo.

“Siamo stufi, non possiamo essere un paese turistico a cinque stelle e non dare nessun servizio ai nostri cittadini e ai nostri turisti” afferma, in conclusione di servizio, il sindaco. “Faccio appello alle istituzioni che non facciano morire il nostro paese. Il mio è un grido di aiuto”.

Striscia la Notizia, seppur con il suo tono goliardico e ricco di sketch, è riuscita a portare all’attenzione delle masse un problema che non è solo di Crissolo e dell’alta Valle Po, ma di molti altri centri minori delle Alpi come dell’Appennino. Luoghi ai margini che spesso si tende a ricordare solamente come zone di villeggiatura o vacanza dimenticandosi degli abitanti. Cittadini che hanno il diritto, come tutti, di avere accesso ai basilari servizi necessari alla vita di tutti i giorni senza doversi per forza impegnare in lunghi viaggi di chilometri e chilometri.

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6 Commenti

  1. Quando sparivano in Provincia dolomitica punti nascita ed altri servizi medici , il mantra rassicurante era”Non vi preoccupate, arriva in 10 minuti un elicottero ..”
    Oppps…alla bisogna verificatasi, c’era sempre maltempo che impediva il volo..o elicottero non abilitato al lavoro notturno o tutti i velivoli a disposizione alzatisi per altre missioni..

  2. I cittadini nelle zone rurali costano troppo a livello di servizi. Portiamo tutti in città e facciamola finita. In montagna ci si facciano le scampagnate, e per chi ha paura di sudare c’è il centro commerciale.

    1. Da quello che dici sembra che nelle città ci siano servizi …. nella mia pochi e scadenti, e naturalmente zero lavoro.
      Caso mai la domanda è dove finiscono i soldi delle innumerevoli tasse che paghiamo ?
      Una volta c’era una scuola in ogni paesino, e i carabinieri, e un pronto soccorso, e in molti la casetta dell’anas che badava alle strade e …..
      Adesso niente !

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