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Torna il Festival della Montagna dell’Aquila – di Stefano Ardito

Torna a metà dicembre, dopo oltre due anni di assenza, la più importante rassegna d’Abruzzo e dell’intero Appennino dedicata all’alpinismo e alla montagna. 

Dal 14 al 16 dicembre, nel parco e nell’auditorium del Castello cinquecentesco, la Winter Session del Festival della Montagna dell’Aquila, comprenderà incontri, proiezioni, presentazioni di libri e dibattiti. 

Nel Parco del Castello, nonostante la stagione, verranno proposte al pubblico anche attività sportive all’aperto come la mountain-bike, l’arrampicata e la slackline. Il Festival proseguirà sui pendii innevati del Gran Sasso, a portata di mano dalla città, con uscite sugli sci accompagnate da guide alpine. 

L’evento, ideato dall’associazione Gran Sasso Anno Zero, è stato realizzato e finanziato dal Comune dell’Aquila. Fondamentali anche i contributi della Sezione dell’Aquila del CAI, della Fondazione CARISPAQ e del programma Restart. 

Il Festival della Montagna è una delle iniziative che vogliamo continuare a sostenere, come i Cantieri, la Perdonanza, il Festival del Jazz e Sharper, la “notte dei ricercatori”. Il Gran Sasso è un tesoro da godere 365 giorni all’anno” commenta Pierluigi Biondi, sindaco della città abruzzese. 

Con la Winter Session torniamo a mettere al centro le nostre montagne, ovviamente con un focus sugli sport e il turismo della neve” spiega l’Associazione Anno Zero. “Con questo evento vogliamo già lanciare l’edizione 2019 del Festival, che si terrà all’inizio di ottobre”.

Nives Meroi e Romano Benet

Il programma completo del Festival 2018 non è ancora stato comunicato. Il momento-clou per gli appassionati di alta quota sarà certamente l’incontro, sabato 15 alle 20.30, con gli alpinisti Nives Meroi e Romano Benet, la prima coppia a completare, nel 2017, la collezione dei 14 “ottomila” della Terra. 

Le salite di Nives e Romano agli “ottomila” hanno richiesto quasi vent’anni (la prima è stata il Nanga Parbat nel 1998) e sono state compiute senza mai utilizzare bombole di ossigeno o portatori d’alta quota. La collezione è stata completata sugli 8091 metri dell’Annapurna. 

Nives Meroi, che è anche una scrittrice raffinata, ha dedicato il bellissimo Non ti lascerò aspettare (Rizzoli, 2016) alle difficili spedizioni al Kangchenjunga e alla grave malattia del marito. 

Alle 22, concluderà la serata di sabato 15 la proiezione di Magic Alps, di Andrea Brusa e Marco Scotuzzi. Un film dedicato alla storia vera un pastore afghano arrivato come profugo in Italia insieme alla sua capra. Tra i protagonisti è Giovanni Storti, del trio Aldo, Giovanni e Giacomo.

La prima giornata del Festival, venerdì 14 dicembre, inizierà alle 18 con un dibattito sul futuro della montagna tra il sindaco Biondi, il presidente della Regione Abruzzo Giovanni Lolli e quello del Parco Nazionale Gran Sasso-Laga Tommaso Navarra. Alle 21.30, in collaborazione con il CAI, sarà presentato il film Senza possibilità di errore.

Domenica 16 dicembre, il pomeriggio sarà dedicato alla presentazione di libri sul massiccio più elevato d’Abruzzo, come Salire con Stefano Zavka di Lorenza Moroni, L’ultima ascensione di Pasquale Iannetti e Gran Sasso, memorie di roccia e di neve di Luca Angeletti.

Festival della Montagna, un momento dell’edizione 2016

Poi tornerà in scena l’alpinismo, con una conferenza di Claudio Arbore sulle cascate di ghiaccio dell’Appennino. Seguirà un’intervista pubblica all’alpinista romano Pierluigi Bini, apritore di vie che hanno fatto storia sulle pareti del Gran Sasso. 

A concludere il Festival dell’Aquila sarà l’incontro con l’austriaco Hansjörg Auer, uno dei migliori alpinisti contemporanei, autore di grandi exploit sulle Alpi (il più noto è la prima in free solo della Via attraverso il Pesce sulla Sud della Marmolada) e sulle montagne del mondo. 

Dopo la sua conferenza, intitolata I nuovi orizzonti dell’alpinismo, verrà proiettato nell’auditorium del Castello il film Still alive, che racconta il salvataggio di due alpinisti austriaci, mezzo secolo fa, sulle pareti di roccia e ghiaccio del Monte Kenya. 

Il protagonista della pellicola è lo stesso Hansjörg Auer. Il regista è Reinhold Messner, che dopo aver compiuto le sue ascensioni himalayane, e aver allestito e aperto i suoi sei musei della montagna, ha scelto di dedicarsi alla macchina da presa. 

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