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Qualità della vita in Italia: nelle aree montane del Nord Est si vive meglio

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Foto Stefy Giatti

La ventesima edizione dell’indagine sulla qualità della vita nelle province italiane realizzata da Italia Oggi con il supporto dell’Università La Sapienza di Roma, ha decretato che sulle montagne del Nord Est si vive meglio che nel resto della Penisola. Sul podio troviamo infatti la provincia di Bolzano, che conquista il primo posto per il secondo anno consecutivo, seguita da Trento e Belluno.

Nove i parametri che sono stati considerati per analizzare lo Stivale. Nello specifico si tratta di affari e lavoro, ambiente, criminalità, disagio sociale e personale, popolazione, servizi finanziari e scolastici, sistema salute, tempo libero e tenore di vita. Gli indicatori che sono stati valutati per realizzare l’elenco sono invece 84.

Scorrendo lungo le prime dieci posizioni di questa classifica del benessere troviamo al quarto posto Siena, che ha recuperato ben sette posizioni rispetto al 2017, quinto posto per Pordenone che un anno fa era in nona posizione e a seguire Parma che passa dalla settima alla sesta posizione. Settimo e ottavo posto per Aosta e Sondrio, che mostrano un forte miglioramento in termini di qualità della vita, considerando rispettivamente il diciottesimo e sedicesimo posto del 2017. Cuneo guadagna tre posizioni e si piazza al decimo posto.

Al 110° posto, ultimo gradino della classifica, troviamo Vibo Valentia.

Classifica completa 2018

Come un anno fa sono le piccole e medie città del Nord Est a confermarsi come luoghi migliori in cui vivere, seguiti da alcuni Comuni del Centro Italia. Aosta rappresenta un’eccezione come unica città del Nord Ovest tra le prime dieci. L’ascesa di Teramo e Matera nella prima metà della classifica dimostra inoltre che stia venendo meno la separazione netta tra Nord e Sud vigente fino a pochi anni fa.

Nel complesso si può concludere che nella maggior parte dei capoluoghi di Regione si viva meglio rispetto a un anno fa. Nello specifico ci sono due città che mostrano una stabilità nel grado di qualità della vita offerto ai cittadini (Napoli e Palermo), sette che hanno mostrato un peggioramento (Bari, Firenze, Catanzaro, L’Aquila, Potenza, Venezia e Torino), le restanti invece appaiono in fase di miglioramento.

Altro dato interessante è che si viva meglio in Comuni con una media di 100 mila abitanti. Tra le prime 40 classificate soltanto Verona e Padova contano più di 200 mila abitanti. Brescia, Parma, Modena, Reggio Emilia, Bergamo, Trento, Forli, Vicenza, Bolzano e Piacenza ne hanno più di 100 mila, le rimanenti 28 hanno un numero inferiore.

Le grandi città sono relegate oltre la 50esima posizione:  55° posto per Milano, 78° per Torino, 85° per Roma, 106° per Palermo e 108° per Napoli. La Capitale dimostra di arretrare anno dopo anno, con una velocità preoccupante. Dal 2017 ad oggi è di ben 18 posizioni il balzo all’indietro compiuto nella classifica, che non stupisce i romani pienamente coscienti delle criticità della propria città su più fronti, dai trasporti al collasso al sistema dei rifiuti inefficiente.

Nell’insieme in Italia si vive un po’ meglio rispetto a un anno fa. Nel 2016 e 2017 erano infatti 56 su 110 le province in cui la qualità di vita era risultata buona o accettabile, quest’anno sono 59.

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Un commento

  1. Concordo per esperienza sul fatto che si viva meglio, pero’ se la zona e’ ad alto richiamo turistico, occorrono anche vari servizi statali, e di altre amministrazioni e..i dipendenti a stipendio fisso..stentano a trovare casa, preferendo i locali affittare a periodi ai turisti.Poi di riscaldamento si spende molto di piu’.Se appena possono gli statali se ne vanno,specie specialisti medici, i locali residenti brontolano.

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