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Allarme sicurezza per i droni in quota: sono un incubo per gli elicotteristi

I droni si sono rivelati uno strumento valido per i soccorsi in alta quota. Lo hanno dimostrato casi come quello di Rick Allen, disperso sul Broad Peak e ritrovato proprio grazie ad un drone pilotato da Bartek Bargel. Questi piccoli velivoli comandati a distanza, sempre più diffusi, sono perfetti per sorvolare rapidamente aree impervie o di difficile accesso al fine di individuare persone disperse e velocizzare eventuali operazioni di recupero.

Non bisogna però andare fino in Karakorum per poter vedere utilizzati nei soccorsi in ambiente impervio i droni, basta fermarsi sulle nostre Alpi. Il Soccorso Alpino e i Carabinieri sciatori dell’Alto-Adige partecipano ormai da oltre un anno al progetto Sherpa dell’Università di Bologna. Si tratta di utilizzare particolari tipi di droni per individuare e recuperare i dispersi, al fine di ridurre i tempi di ricerca e massimizzare la probabilità di sopravvivenza. Il cuore del progetto risiede però nel cercare nuovi metodi per integrare efficacemente l’utilizzo dei mezzi nelle azioni di soccorso classiche, un’interfaccia uomo-macchina che consenta una collaborazione efficace.

Il dipartimento di ingegneria dell’energia elettrica e dell’informazione dell’Università di Bologna ha impiegato 4 anni per mettere a punto il progetto e i velivoli adatti, i cosiddetti droni Wasp, che ora vengono usati anche dai soccorsi. Questi apparecchi sono stati testati in condizioni meteorologiche dinamiche, dimostrando una flessibilità che consente di utilizzarli in moltissimi scenari differenti. Le sperimentazioni portate avanti dal Soccorso Alpino nei mesi scorsi hanno dato esiti positivi.

Quello di cui però molti utilizzatori comuni, anche se esperti, non sembrano rendersi conto, è il pericolo che costituiscono per i piloti di elicotteri. Proprio per le loro dimensioni ridotte, i droni risultano difficili da vedere una volta in volo. Una collisione può esporre a serio rischio tutto l’equipaggio di un velivolo e mettere a repentaglio un’intera operazione di salvataggio.

Sulle pagine di Alto Adige lo sfogo di Marco Kostner, esperto pilota dell’Aiut Alpin Dolomites: “Per chi vola sono diventati un incubo, perché sono sempre più coloro che usano i droni per fare video e filmati in alta quota. Te li trovi a 3-4 mila metri, ti sfrecciano davanti e tu – nella migliore delle ipotesi – li vedi all’ultimo momento con la coda dell’occhio: devi solo sperare che non ti entrino dal finestrino o non ti distruggano le pale, perché sarebbe la fine“.

Il problema sono tutti coloro che utilizzano questi strumenti per scopi ludici, prendendo troppo alla leggera le norme di sicurezza e ignorando il pericolo che costituiscono per gli altri velivoli. “Sono dei criminali – prosegue senza mezzi termini Kostner – che non si rendono contro dei rischi a cui espongono chi come noi vola ogni giorno per lavoro“. I droni più professionali poi possono avere un peso considerevole e raggiungere velocità sostenute, fattori che li rendono ancora più pericolosi in caso di incidente. 

Le normative ci sono, ma è difficile farle rispettare, soprattutto in quota. I piloti dovrebbero conseguire una patente apposita e il volo dovrebbe avvenire in sicurezza. Chi conduce il mezzo dovrebbe assicurandosi di mantenerne sempre il controllo, di non perderlo mai di vista e di non farlo volare dove potrebbe costituire un pericolo. Il trend però vede questi prodotti venire pubblicizzati come gadget hi-tec e non è quindi raro che finiscano in mani inesperte.

La Chamoniard, società di prevenzione e soccorso alpino di Chamonix, ha realizzato un video che illustra chiaramente il pericolo che i droni costituiscono per i piloti degli elicotteri di soccorso:

https://www.facebook.com/chamoniarde/videos/2010176629038826/

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Un commento

  1. Basterebbe far presente il problema a qualche ingegnere meccatronico aereonautico, per fare in modo che il drone diventi visibile ..sia otticamente con un lampeggio che con un segnale radar..
    In altre zone ..i droni vengono attaccati da gabbiani o corvidi…
    Comunque ho sentito lamentele degli elicotteristi circa i cavi di linee elettriche o funi tese……anche dopo disgrazie .. a Cortina per esempio…

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