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“Sentieri dello Stelvio” una guida di Stefano Ardito

Tra la Lombardia, l’Alto Adige e il Trentino si estende una delle più belle aree protette delle Alpi. Il Parco Nazionale dello Stelvio, esteso su oltre 130.000 ettari, ospita lo stambecco e il camoscio, la lepre variabile e il cervo, la marmotta, l’aquila reale e molte altre specie di rapaci. 

Tra gli arrivi recenti sono il gipeto, reintrodotto negli ultimi decenni sull’arco alpino. E il lupo, che è arrivato nel Parco dopo aver risalito l’Appennino e traversato da ovest le Alpi. Completano il quadro magnifiche foreste di abeti, fitte distese di mughi, fioriture, decine di laghetti alpini e cascate, un centinaio di ghiacciai. 

Agli escursionisti, il Parco Nazionale dello Stelvio offre itinerari che conducono a decine di storici e frequentati rifugi, al margine delle colate glaciali dello Zebrù, del Cevedale e dei Forni. 

Altri percorsi conducono a borghi, chiese e torri di grande valore architettonico e storico. Oppure a trincee e postazioni della Grande Guerra come i forti Zaccarana e Barba di Fior, le trincee del Passo di Forcola e di Vall’Umbrina e la stazione della teleferica della Linke, riportata alla luce da qualche anno. 

Caratteristica dello Stelvio, da più di un secolo, sono gli itinerari che conducono senza difficoltà sulle vette di facili e panoramici “tremila” come le Cime di Solda, il Monte Vioz, la Cima Beltovo di Dentro, la Croda di Cengles, il Monte Vallecetta e il Monte Scorluzzo. Altri sentieri, nel settore compreso tra i laghi di Cancano e Livigno, portano ad affacciarsi sul Parco Nazionale Svizzero.   

Sentieri dello Stelvio, copertina

Mancava, da molti anni, una guida ai migliori itinerari del Parco. Colma finalmente la lacuna “Sentieri dello Stelvio” (Idea Montagna, 224 pagine, 21 euro), pubblicata con il Patrocinio del Parco, che descrive 65 itinerari suddivisi nei tre settori (lombardo, altoatesino e trentino) dell’area protetta. L’edizione italiana è in distribuzione dall’inizio di giugno, quella in lingua tedesca sarà pronta in estate. 

Com’è giusto in un Parco così vasto e vario, brevi camminate in aree verdi come la Valle Alpisella, la Valle di Rezzalo e la Val di Rabbi si affiancano a percorsi più lunghi, e che si svolgono a quote più alte. Sono stati esclusi, a causa delle trasformazioni in atto, itinerari sui ghiacciai. 

Alcuni percorsi permettono di scoprire i luoghi frequentati da personaggi importanti dell’alpinismo, della politica e della scienza, da Ardito Desio a Josef Pichler e da Hans Ertl fino a Cesare Battisti e a Gino Soldà. Immancabile, tra il suo museo di Solda e i pascoli frequentati dai suoi yak, l’incontro almeno virtuale con Reinhold Messner, che ha fatto del versante altoatesino del Parco la sua casa.   

I camminatori attenti alle questioni ambientali scopriranno un Parco in ripresa dopo gli anni segnati dalle contestazioni del dopoguerra, e dove sono stati (e vengono ancora) realizzati interventi importanti in materia di centri visitatori, aree faunistiche e segnaletica dei sentieri. 

Da due anni lo Stelvio è diventato un Parco “federale”, i cui tre settori sono gestiti dalla Regione Lombardia e dalle due Province autonome di Bolzano e di Trento. Un esperimento di ingegneria istituzionale importante, e potenzialmente utile per le comunità locali. Che speriamo venga portato avanti senza danni per l’integrità di questi luoghi magnifici.  

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