
Le intenzioni di Boyan Petrov sono abbastanza evidenti anche solo leggendo il nome del sul progetto, “Bulgarian to 14×8000”: conquistare tutti i 14 giganti della terra.
Al momento in tasca allo zoologo bulgaro, che abbiamo imparato a conoscere bene grazie ai racconti di Cala Cimenti l’anno scorso al Dhaulagiri –dove erano entrambi impegnati-, ce ne sono 10; mancano all’appello lo Shisha Pangma, l’Everest, il Cho Oyu ed il Lhotse.
L’obiettivo di Petrov, che è diabetico ed è sopravvissuto al cancro, quest’anno è ambizioso: la conquista dello Shisha Pangma (con lui in spedizione ci sarà anche Vielmo) prima, poi del Tetto del Mondo dal versante tibetano ed infine, questa estate, il Cho Oyu. Per mantenersi in allenamento nel programma ci sono anche due 7000, di quelli duri e tecnici: il Khan Tengri (7010m) ed il Pobeda Peak (7.439m). Se riuscirà ad arrivare in vetta a quest’ultimo conquisterà anche il titolo di Snow Leopard, riservato a chi sale tutti cinque i 7000 dell’ex Unione Sovietica.
Le scalate le farà come le precedenti: senza ossigeno e senza supporto di sherpa.