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“Mi sono perso in Appennino”, un viaggio attraverso la spina dorsale di un’Italia dimenticata

“Mi sono perso in Appennino” è il nuovo libro del nostro Gian Luca Gasca, che uscirà in libreria domani, 29 marzo.

Il volume, edito Ediciclo editore, verrà presentato alla libreria La Montagna di Torino (Via Sacchi 28 bis) il 29 marzo alle 18.30. Oltre a Gian Luca, parteciperà anche Luca Calzolari, direttore di Montagne360. 

Il libro nasce dal viaggio, realizzato grazie al supporto economico del Comitato Scientifico Centrale del CAI, compiuto nell’autunno 2016 attraverso la spina dorsale di un’Italia dimenticata dal turismo e dai villeggianti moderni. Il racconto di un Appennino che resiste.

La prefazione è affidata a Stefano Ardito, la postfazione è a cura di Luca Calzolari.    

Non ci si capita per caso in Appennino. No, non si nasce per caso in quei piccoli borghi arroccati sui monti che si vedono sfrecciando lungo l’Autostrada del Sole. Sono piccoli paesi, luoghi di seconde case, vecchie abitazioni ereditate da parenti e ormai popolate solo d’estate. Posti dove si torna per dare forme, odori e colori ai racconti dei nonni. Nicelli, Cutigliano, Balze, Magliano De’ Marsi, Grumento Nova, Mammola, Serra Pedace… Si potrebbe continuare all’infinito senza che nessuno riconosca un nome.

È questa la bellezza dell’Appennino. Sono montagne che muoiono e risorgono ogni tanto dall’abisso dimenticato. Tremano e per un attimo stanno sulla bocca di tutti per poi ricadere nel dimenticatoio delle differenze italiane.

Disomogeneità che hanno spinto Gian Luca Gasca ad imbarcarsi in un viaggio dal Colle di Cadibona ai Monti Nebrodi lungo oltre 2000 km attraverso luoghi vivi ma con un fascino annichilito dalla modernità incombente.

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