Sci alpinismo

Per Kilian Jornet la prima discesa della Troll Wall con gli sci

Una parete ripida fino a 60°, discesa per la prima volta con un paio di sci ai piedi. È questa l’ultima impresa di Kilian Jornet, che la scorsa settimana ha disceso la Fiva Route sulla Troll Wall, la parete rocciosa più alta d’Europa che si sviluppa per 1600m e che si trova nella norvegese Romsdal Valley.

Lo spagnolo l’ha definita «una delle più ripide discese che abbia mai compiuto con gli sci». Una prova «intensa, come lo sono tutte le discese così ripide», portata a termine su di una parete che in «ogni momento sa offrire stralci di neve differente, da affrontare con tecniche diverse e moltissima concentrazione, ma che sa restituire anche un gran divertimento».

I primi 200 metri di discesa «sono stati i più ripidi», dopodiché Kilian ha dovuto affrontare «400 metri in uno stretto canale», per poi arrivare agli ultimi 1000 metri, «composti da sezioni maggiormente sciabili ma che presentavano brevi parti ghiacciate molto ripide ed esposte, che portavano infine al fondo della parete».

La grande parete – esposta a nord – è formata per lo più da roccia gneiss ed è ricca di fessure ed enormi angolature che la fanno sembrare composta da pezzi di roccia indipendenti l’uno dall’altro. Per la natura della roccia vi sono moltissime pietre smosse, che causano grandi e frequenti cadute di massi. Come quella del settembre 1998, che rovinò e addirittura cancellò molte vie d’arrampicata tracciate fino a quel momento.

La Troll Wall fu scalata per la prima volta nel 1965 da un team norvegese, attraverso quella che in seguito divenne la più famosa via della parete, la Rimmon Route, dichiarata non scalabile nel 2003 proprio in seguito alla frana del 1998. Wojciech Kurtyka realizzò invece sulla parete la prima ascesa invernale nel marzo del 1974, ripetendo la French Route. Un’impresa che richiese 13 giorni.

 

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2 Commenti

  1. Manico di sicuro…ma queste e altre discese di questo tipo non lo chiamerei sciare ma scendere a valle cercando di non uccidersi…su queste pendenze meglio l’alpinismo classico.

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