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Kazaki al Lhotse, senza traversata

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ALMATY, Kazakhstan — Torna al Lhotse la nazionala kazaka di alpinismo, dopo il tragico tentativo dell’anno scorso di compiere la prima traversata dal Lhotse all’Everest, durante il quale morì Serguey Samoilov. Stavolta, l’obiettivo sarà soltanto uno: salire in cima e conquistare il 14esimo ottomila "di squadra".

"Il Lhotse è l’unico ottomila che il Kazakhstan National team non ha ancora salito – dice Andrey Verkhovod -. E’ quindi la priorità di tutti gli alpinisti del gruppo, che da anni hanno intrapreso una corsa "collettiva" ai 14 ottomila. L’anno scorso, la traversata ha richiesto troppi sforzi agli alpininisti, che quest’anno hanno deciso di focalizzarsi su un’unico obiettivo. Il Lhotse, appunto".

La traversata dal Lhotse (8.516 metri) all’Everest (8.848 metri) lungo la cresta, non è mai stata compiuta da nessuno, nonostante molti celebri tentativi. I Kazaki lo scorso anno ci hanno provato senza ossigeno, ma entrambi i tentativi sono falliti e l’ultimo si è concluso con la tragica morte di Samoilov durante la discesa in mezzo ad una bufera.

In campo, per la vetta del Lhotse, ci saranno stelle e giovani leve della nazionale dell’esercito Kazako guidata dal coach Ervand Iljinsky. Tra i nomi più famosi, ritroveremo quelli di Maxhut Zhumayev, Vassily Pivtsov, Evgeniy Shutov e Alex Sofrygin, protagonisti anche della spedizione dell’anno scorso.

Sara Sottocornola

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