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Rischio idrogeologico per il 70% d'Italia

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CATANZARO — "La colpa di quanto è accaduto non è della pioggia ma di case realizzate su zone franose". E’ limpida e tremendamente realistica l’analisi del responsabile della Protezione civile Guido Bertolaso giunto ieri in Calabria per rendersi conto di persona della situazione delle frane nei giorni scorsi hanno sconvolto le province di Vibo Valentia e Catanzaro. 

Nel quartiere Ianò, di Catanzaro, la situazione è drammatica. La montagna si è sciolta come burro al sole. Un fronte franoso lungo 600 metri e largo 200. "Non perdiamo neanche un minuto per cercare di dar seguito agli impegni presi" ha detto  Bertolaso in Calabria. Il Capo della Protezione civile si è recato nella regione dove si sono verificate nuove frane, con sgomberi di case anche a Cosenza. In tutta la provincia consentina sono decine le strade statali e provinciali interrotte per frane e smottamenti.
 
Il sottosegretario ha incontrato il governatore Loiero, assicurando che ci sono i soldi per far fronte ai danni del maltempo. Sono stati sbloccati i 15 milioni di euro relativi alle emergenze del 2009 mentre altri 15 sono stati stanziati per garantire interventi necessari a fare fronte ai danni degli ultimi giorni.
 
Presto sarà costituito un team di esperti del quale faranno parte una trentina di geologi e tecnici messi a disposizione dall’Universita’ della Calabria che collaboreranno alle verifiche.
 
Il ministro dell’Ambiente, Stefania Prestigiacomo, in Calabria con Bertolaso, ha confermato che oltre i 30 milioni di euro già stanziati ne arriveranno altri solo per Maierato. “È una fortuna che, stavolta, siamo qui non per contare vittime, ma solo per renderci conto dei danni”, ha detto la Prestigiacomo.
 
Nel frattempo Legambiente ha diffuso i nuovi dati sul rischio idrogeologico in Italia. Ebbene, circa il 70 per cento dei comuni italiani sono potenzialmente a rischio elevato. Il 100 per cento del territorio della Calabria, dell’Umbria e della Valle d’Aosta, il 99 per cento delle Marche, il 98 della Toscana.
 
Il bello è che, in barba a tutti i rischi, in quei luoghi hanno costruito infrastrutture viarie, insediamenti industriali e produttivi, case e residenze.
 
In Sardegna c’è la maggior percentuale di Comuni con interi quartieri costruiti in zone a rischio, mentre in Sicilia e Toscana si segnala anche il più elevato numero di Comuni con insediamenti industriali e produttivi in aree esposte a rischio idrogeologico.
 
WP 

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