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Situazione drammatica sul Nanga Parbat

Notte lunga e sofferta iniziata alle 20 con una telefonata preoccupata di Daniele Nardi che mi diceva che Elisabeth e Tomek erano nei casini. “Tomek non vede e ha congelamenti. Sono a 7500, sulla Kinshofer. Eli chiede un elicottero”.

Nardi mi dice che è in contatto da giorni con Ludovic Giambiasi, amico di Eli a cui lei invia i sui messaggi con il Garmin. Ne ha ricevuto uno attorno alle 18 molto preoccupante. Che possiamo fare? Chiede Daniele.

Apro Google Earth e recuperiamo insieme la posizione di dove possono essere. Lui è in contatto continuo con Ludovic e insieme ricostruiamo la dinamica delle azioni in corso, la topografia dei luoghi e iniziamo a valutare gli scenari reali e le vie d’uscita. Tutto pare ed è complesso.

I due devono essere esausti, al limite delle possibilità umane, se poi Tomek è “cieco e congelato”, la situazione è drammatica. Il posto dove sono è irraggiungibile da un qualsiasi elicottero che riesce ad essere operativo con un pilota molto più che bravo e di grande esperienza. Per un’ora facciamo ipotesi. Suggerisco intanto di allertare le ambasciate, l’agenzia pakistana lo è già grazie a Ludovic. L’elicottero è l’unico mezzo per intervenire velocemente, in ogni caso. Nardi apre la conversazione Whatsapp a un gruppo composto oltre che da noi anche da Ali Muhammad, manager dell’agenzia pakistana, e Robert Szymczak, medico alpinista che ha salito il Nanga, che è in Polonia, ma in continuo contatto con il campo base della spedizione polacca al K2. Anche la moglie di Tomek, Anusomak, si inserisce nel gruppo. Viene analizzata la situazione, viene allertato anche il campo base del K2 e quattro alpinisti tra i quali Bielecki, che ben conosce il Nanga, sono pronti a essere prelevati per raggiungere la montagna.

Questa mattina Ali insieme a Riaz ul Hassan di EVK2CNR Pakistan sono insieme all’Ambasciatore francese e ad un rappresentante polacco dell’ambasciata. Come spesso capita in Pakistan l’esercito e la Askari, che gestisce gli elicotteri dell’esercito, vogliono una garanzia di denaro contante. Quella dell’Ambasciata pare non bastare.
La trattativa è in corso.

Elisabeth pochi minuti fa ha inviato un terzo messaggio con la sua posizione che è a 7282 m, sta muovendosi. Ma le condizioni di Tomek sono drammatiche.

Intanto a Islamabad si discute attorno alle garanzie economiche per far partire l’elicottero, tenendo conto che Elisabeth ha un’assicurazione per il soccorso non dovrebbero esserci questi problemi.

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