Aconcagua, Mondinelli intasca la cima
ALAGNA VALSESIA, Vercelli — Torna dal Sud America con un nuovo successo, Silvio Mondinelli. L’alpinista bresciano ha salito i 6.962 metri dell’Aconcagua il 22 gennaio, insieme al gruppo di amici con i quali era partito soltanto dieci giorni prima. "E’ un allenamento in vista della spedizione alla Nord del GI" aveva detto prima di partire. E se chi ben cominicia è a metà dell’opera, allora quello del Gnaro nazionale promette di essere un anno ricco di emozioni…
Poi, però, ritorna serio. "L’Aconcagua non è una montagna difficile – dice Mondinelli -, ed è un buon banco di prova per chi vuole iniziare ad andare in alta quota. Ma anche lei ha i suoi pericoli. Ho visto tante persone andare via in elicottero perchè soffrivano di congelamenti, traumi, e anche lì accadono tragedie. L’importante, non mi stancherò mai di ripeterlo, è avere rispetto per ogni montagna e umiltà nello scalare".
Le condizioni trovate in Argentina erano perfette. E la salita è andata liscia come l’olio. Con lui, sulla vetta, c’erano gli amici Enrico Dalla Rosa e Corrado Pesci, che sperano in futuro di arrivare a quota ottomila. Ma la montagna era molto affollata.
"Sono andati in cima molti italiani mentre ero laggiù – racconta Mondinelli -. C’era il gruppo di Plamen Shopski, guida bulgara che opera a S. Caterina Valfurva con la Planet Trek, e c’era un ragazzo di Alba. Noi siamo arrivati in cima con dei ragazzi di Genova. Al campo base, in totale, c’erano circa 300 o 400 persone. Sono stato felice di reincontrare tanti amici che avevo conosciuto anni fa, durante la mia prima spedizione all’Aconcagua".
Mondinelli, laggiù, ha anche icontrato i fratelli Benegas, che accompagnano all’Aconcagua l’ultrarunner Diane Van Deren, che vuole siglare il record di velocità nella traversata della montagna. Willie Benegas è stato sull’Aconcagua oltre 20 volte, di cui una in meno di ventiquattr’ore.
Ecco le immagini della spedizione
Gnaro all’Aconcagua fresco di pensione