
Il Consiglio dei Ministri ha approvato la nuova legge forestale nazionale. Si tratta del decreto legislativo contenente le “Disposizioni concernenti la revisione e l’armonizzazione della normativa nazionale in materia di foreste e filiere forestali”, in attuazione del “Collegato agricolo”, secondo la delega ricevuta dal Parlamento nel settembre 2016.
“Un risultato legislativo importantissimo – commenta l’on. Enrico Borghi, Presidente nazionale Uncem – si tratta di un vero testo unico in materia di foreste e filiere forestali che rinnova completamente il testo del 2001. Il punto centrale è decisivo e cioè che i 12 milioni di ettari di foreste italiane costituiscono un inestimabile patrimonio di biodiversità e paesaggio, ma anche fonte di benessere, salute e ricchezza per l’intera filiera bosco-legno-prodotti forestali, legnosi e non, attraverso una gestione attiva sostenibile e responsabile”.
Un terzo della superficie del Paese è bosco. Ha un valore protettivo per il territorio, paesaggistico-ambientale, ma anche produttivo, economico, da tutelare e da rendere efficaci con un positivo utilizzo. Ogni Regione italiane mantiene un’autonomia gestionale, all’interno di chiari parametri nazionali.
Il testo della nuova legge esalta i “servizi ecosistemici-ambientali” che 12 milioni di ettari di bosco svolgono non solo per le aree montane, ma per le intere collettività, tutti i territori, in una rinnovata sussidiarietà ambientale e territoriale che va costruita tra poli urbani e aree interne del Paese.
Cosa prevede in sintesi la nuova legge forestale:
– Delinea criteri innovativi di programmazione e pianificazione forestale;
– Fissa i criteri minimi uniformi per le attività di gestione forestale, demandando alle singole Regioni l’onere di declinarli tenendo conto dell’estrema varietà degli ecosistemi forestali italiani;
– Disciplina in modo nuovo la trasformazione di aree boscate in altra destinazione d’uso, mantenendo saldo il principio dell’obbligo di compensazione;
– Individua i principi cardine per la promozione e l’esercizio delle attività selvicolturali di gestione, anche attraverso la pianificazione di piste utili ai lavori forestali;
– Detta principi innovativi per facilitare e incentivare la gestione di superfici forestali accorpate, anche quando i proprietari siano molti e le superfici unitarie piccolissime;
– Rilancia l’attività della filiera vivaistica forestale nazionale;
– Pone il Ministero al centro di un coordinamento di Enti per la raccolta e la divulgazione di dati quantitativi e qualitativi sulle foreste.