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La storia di Abalakov: tra calate su ghiaccio e spionaggio

Abalakov: una tecnica difficile, che prima di maneggiare con sicurezza richiede tanta pratica (possibilmente con una guida alpina) e buone condizioni del ghiaccio. 

Il sito Sesto grado in questi giorni ha riportato la storia incredibile di chi ha inventato questa tecnica, che permette di calarsi creando una clessidra artificiale nel ghiaccio, è abbastanza travagliata.

I fratelli Abalakov

Siamo negli anni ’30 del ‘900, Vitaly e Yevgeniy sono due fratelli russi, nati e cresciuti a Yeniseysk, una cittadina della Siberia, entrambi militari e forti alpinisti. Nel 1938 vengono catturati dalla polizia segreta sovietica e accusati di diffondere “tecniche alpinistiche occidentali” e di essere spie tedesche. 

Yevgeniy morì assassinato in circostanze poco chiare nel 1948 a Mosca. Fu il primo a salire il Pic Lenin.  Suo fratello invece visse fino al 1986. Fu Vitaly che inventò il metodo “Abalakov” per le calate su ghiaccio.  

Il contributo innovativo di Vitaly non si esaurì però solo con l’invenzione dell'”Abalakov” infatti tra le sue invenzioni più importanti ci sono state: i primi nuts tubolari di dimensioni variabili; i primi chiodi da roccia e ramponi in titanio; i primi autobloccanti metallici; i primi friends a camme; le prime vere viti da ghiaccio.

 

Fonte @Sestogrado

 

Nel video come costruire l’Abalakov:

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