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Dal Friuli al Polo nord, in solitaria

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RESOLUTE BAY, Canada — In solitaria alla conquista del Polo Nord geomagnetico percorrendo 20 chilometri al giorno e trainando una slitta dal peso di 155 chilogrammi. A tentare l’impresa, prima a livello mondiale, sarà l’alpinista friulano Michele Pontrandolfo.

Dopo esser stato bloccato a lungo a Risolute Bay, nel Canada Artico, a causa delle difficili condizioni meteo, Pontrandolfo è finalmente riuscito oggi a cominciare la sua avventura.

L’alpinista dovrà fare i conti con le pessime condizioni del ghiaccio del pack. Il percorso, infatti, è caratterizzato da svariati chilometri di detriti di ghiaccio che rendono impossibile la percorrenza.
Pontrandolfo ha così già dovuto ridurre i chilometri di percorrenza giornaliera pianificati. Non più 20, come previsto, ma 10 al massimo. Inoltre la Baia di Baffin e lo Stretto di Nares sembrano impraticabili e il rischio di sprofondare nelle acque gelate troppo alto.

Anche le avanzate apparecchiature tecnologiche di cui si è dotato alla partenza dall’Italia iniziano a risentire della bassissima temperatura. I pannelli a celle fotovoltaiche sono quasi inutilizzabili, qualsiasi tipo di cavo si rompe dopo pochi minuti e i collegamenti satellitari risultano molti difficoltosi e occasionali. L’alpinista è stato costretto addirittura a creare una tasca di lana spessa da legarsi in cintura, a contatto con il calore del corpo, in cui riporre tutte le batterie degli strumenti.
Nonostante lo sfortunato inizio, l’alpinista ha saputo far fruttare la sua permanenza a Resolute Bay. Per acclimatarsi innanzitutto, e per fare allenamento al freddo rigidissimo che supera i 40 gradi sotto lo zero. Per ragioni di sicurezza Pontrandolfo ha poi modificato il tragitto da percorrere. Passerà ora all’interno dell’isola di Ellesmere, più precisamente da Eureka Sound attraversando le montagne interne evitando così i problemi del ghiaccio marino aperto e degli orsi polari, soprattutto in questo periodo dell’anno in cui gli orsi, essendo in fase di riproduzione, sono più aggressivi.
L’obiettivo rimane il Polo nord magnetico. Se l’ice-pack lì sarà in buone condizioni l’alpinista potrà terminare la spedizione raggiungendo Qaanaaq in Groenlandia, altrimenti sarà costretto a fare il giro della boa tornando, contento comunque, a Resolute Bay.
Elisa Lonini

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