Frattini: EvK2Cnr e l'amicizia col Pakistan
ROMA — “L’Italia e il Pakistan hanno un rapporto speciale, che ha origine dal K2, montagna degli italiani, e spazia tra cultura, scienza, sviluppo sostenibile e ambiente. Ne è esempio il Comitato EvK2Cnr che da anni opera in Karakorum su diversi fronti con importanti progetti di cooperazione”. Queste le parole del Ministro Franco Frattini che oggi ha ricevuto alla Farnesina il Presidente del Pakistan Asif Ali Zardari, visitando con lui e con Agostino Da Polenza, presidente del Comitato EvK2Cnr, una mostra fotografica dedicata alla storica collaborazione tra Italia e Pakistan prima di avviare un tavolo di lavori con i maggiori interlocutori del mondo dell’impresa italiana.
Sul tavolo, diverse ipotesi collaborazione economica-commerciale con il Pakistan, in particolare nei settori dell’energia, agricoltura, tessile, agro-alimentare e marmo. All’incontro hanno preso parte una delegazione pakistana guidata da Zardari con il ministro degli Investimenti Saleem H. Mandiwalla, una italiana tra cui c’erano il Ministro Frattini, l’ambasciatore italiano in Pakistan Vincenzo Prati e Da Polenza, oltre a una di imprenditori guidata da Paolo Zegna, vice presidente Confindustria per gli Affari Internazionali.
Al tavolo dei lavori anche il gruppo Sace, uno dei protagonisti della gestione del credito in Italia, e Simest, controllata dal Ministero dello Sviluppo Economico e partecipata da primarie banche italiane ed associazioni imprenditoriali, che ha l’obiettivo di promuovere lo sviluppo delle imprese italiane all’estero.
L’incontro, avvenuto nella Sala delle Conferenze Internazionali, è stato preceduto da una visita nella sala dei Mosaici di Zardari, Frattini e Da Polenza, accompagnati da Adolfo Urso, Viceministro allo Sviluppo economico, e Valerio Pietrangelo, esperto di cultura pakistana e collaboratore EvK2Cnr. Il gruppo ha visitato la mostra fotografica organizzata dal Comitato EvK2Cnr, anteprima di una più ampia esposizione che verrà inaugurata a dicembre ad Islamabad.
L’esposizione presenta due grandi foto delle panoramiche scattate da Vittorio Sella durante la spedizione del Duca degli Abruzzi in Karakorum nel 1909, mentre un terzo pannello illustra le attività e i progetti che il Comitato EvK2Cnr sta portando avanti proprio in quelle regioni montuose che furono meta di esplorazioni pioneristiche da parte del Duca e della sua squadra. Un breve percorso che vuole racchiudere i 100 anni di collaborazione e amicizia tra Italia e Pakistan.
Una collaborazione che ogni giorno sfida i pregiudizi ma anche le difficoltà oggettive del lavorare in un Paese e in una regione politicamente difficile ma con grandi opportunità. Ma allo stesso tempo una collaborazione che è destinata a proseguire e ad intensificarsi grazie al progetto Seed (Social Economic and Environmental Development), siglato il 18 settembre nella sede del Dipartimento Affari economici del governo pakistano, ad Islambad, tra il Comitato EvK2Cnr e i rappresentanti pakistani e italiani del Pakistan Italian Debt for Development Swap.
Seed si occuperà nei prossimi 5 anni di contribuire allo sviluppo economico, sociale e ambientale delle Northern Areas. Ciò avverrà sostenendo la costruzione del Parco Nazionale del Karakorum Centrale; un’area di 10.000 chilometri quadrati, alla quale se ne aggiunge una di pari estensione dove vivono un milione di abitanti di religione islamica sciita, sunnita e ismaelita. Metà del Lazio, per intenderci. Il progetto sarà finanziato con una parte dell’ex – debito pakistano nei confronti dell’Italia, convertito e concordemente finalizzato a progetti utili allo sviluppo socio economico e culturale e al contrasto della povertà nel paese. Azioni che peraltro contribuiscono a promuovere il confronto e lo scambio di informazioni e esperienze tra sistemi formativi scolastici e universitari, giuridici e di amministrazione del territorio.
Si tratta senza dubbio dell’iniziativa complessiva e di lungo termine più importante nella regione. Ben trentasei i progetti puntuali che partiranno entro un anno integrandosi gli uni agli altri nel quadro di una azione sistemica. Progetti scientifici, culturali, industriali e ambientali che spaziano dal trattamento delle gemme colorate di cui le montagne del Pakistan sono ricche, alle stazioni di monitoraggio atmosferico in alta quota, dagli impianti di trasformazione della frutta alla coltivazione dei prodotti locali con tecnologie sostenibili, dalla capacità di fare impresa per esempio nel settore turistico, alla tutela ambientale, alla scolarizzazione. E’ di pochi giorni fa la registrazione presso gli uffici di Gilgit, capitale della regione, della prima joint venture imprenditoriale, nata nell’ambito del progetto Seed, tra imprenditori pakistani e occidentali.
“Il K2, montagna simbolo del Pakistan, è per certo l’8000 più bello e difficile della Terra. Ma la sfida dello sviluppo, del benessere e della pace nelle regione del Karakorum non è meno affascinante e difficile che scalare il K2” ha affermato Da Polenza che la “montagna degli italiani” la conosce bene per averla salita personalmente e aver condotto ben altre tre spedizioni al successo sulle sue pendici.
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