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Avvocato rivendica indipendenza Savoia

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ALBERTVILLE, Francia — La Savoia, uno stato autonomo vittima di un incredibile errore storico. Secondo un avvocato francese, sarebbe questa la realtà per il paradiso alpino che ospita località come la Val d’Isère, Chambéry, Tignes ed Albertville. A quanto pare, infatti, il trattato che ne sancisce l’annessione alla Francia sarebbe "scaduto".

Le clamorose affermazioni di questo avvocato, che risponde al nome di Fabrice Bonnard, sono oggetto di una notizia pubblicata ieri dalla rivista francese Le Dauphine. Pare che l’avvocato abbia scovato la "bomba" mentre scartabellava tra gli archivi del tribunale della Savoia.

"La Francia non ha mai registrato alle Nazioni Unite il trattato di Torino del 1860 – ha detto l’avvocato -, quello che sanciva il passaggio della Savoia dal Piemonte alla Francia, mancando così agli obblighi sanciti dall’articolo 44 della Carta delle Nazioni Unite. Ho verificato con il Ministero degli Esteri, non è stato fatto nè nel 1947 nè più tardi. Di conseguenza quel trattato risulta abrogato e crolla ogni legittimità francese sui sistemi fiscali, amministrativi, legali e di polizia del territorio sabaudo".

Nonostante gli aspetti paradossali della notizia, qualcuno ha preso subito la palla al balzo rispetto alle sue implicazioni "fiscali". Secondo quanto riferito da Le Dauphine, infatti, pare che ci siano già stati casi di persone che si sono rifiutate di pagare le tasse alla Francia, sostenendo la loro illegittimità.

La rivendicazione, però, non è andata a buon fine. Pare che il tribunale di Chambery abbia condannato uno di questi arditi personaggi sostenendo con fermezza che "la validità di un trattato firmato nel 1860, non dipende dalla sua registrazione presso un ente creato quasi 85 anni più tardi".

Bonnard, comunque, è convinto della sua idea e dice che la porterà avanti. "Non ho tradito la Francia – chiarisce – ma siamo obbligati ad affrontare il problema e a prendere in considerazione lo scenario di un referendum, con la la supervisione internazionale delle Nazioni Unite". Ai posteri l’ardua sentenza…
 

Sara Sottocornola

Interview and photo courtesy LeDauphine.com

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