Mostre e convegni

Astronauti, prismi neri e Dolomiti. Il ritorno di SMACH

Un astronauta, la tuta di un arancione spento e la visiera a specchio, si staglia solitario nella malga di Fanes, luogo di miti e leggende ladine. E ancora, un grosso prisma nero, a base quadrata, sta in cima a una collina in una malga isolata sul sentiero che va al monte Adagn. Non è fantascienza ma solo due delle opere scelte per la terza edizione del concorso d’arte contemporanea SMACH (costellation of art, culture and history) che quest’anno ha luogo nei comuni di Marebbe e San Martino in Badia (Alto Adige).

Le opere selezionate in totale sono nove, e hanno lo scopo di suscitare l’interesse per l’arte e di valorizzare il territorio dolomitico nel quale sono immerse. Il tema di questa edizione è Contrast, questo perché, come si legge sul sito “nonostante nasca un intreccio, un’integrazione dell’opera d’arte in natura, si crea comunque sempre un contrasto tra l’intervento umano e l’evoluzione naturale insita nell’ambiente”. 

 

Foto in alto @ Space Days, di Fabiano de Martin Topranin

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