Cronaca

Il CAI manda in “pensione” la casa alpina del Pordoi, almeno per ora

Durante l’assemblea generale a Napoli si è deciso di smantellare la storica casa alpina del Club Alpino Italiano al Passo Pordoi.

Dopo quasi un secolo di onorato servizio ragioni economiche hanno imposto questa decisione. Molto probabilmente il CAI dovrà cedere anche il Centro di formazione: un laboratorio d’alta qualità per lo studio della montagna italiana fra i più importanti d’Italia. Rispetto alla delibera pronunciata a Napoli è intervenuto anche Francesco Carrer, presidente regionale: “Non si tratta di una vendita ma di una concessione. Il prossimo anno faremo un bando per consegnare il complesso all’investitore, pubblico o privato che sia, che per un determinato periodo di tempo gestisca la struttura, dopo averla adeguatamente ristrutturata”.

La prospettiva è che la struttura verrà recuperata come albergo, da qualche imprenditore locale lungimirante, e l’operazione si stima che richiederà 3 milioni di euro. Dato l’importo è inevitabile che nelle trattative rientrerà anche il Centro di di formazione, anche se, diversamente dalla casa alpina che è chiusa da anni, è stato inaugurato solo nel 2002. A complicare le operazioni di ristrutturazione, ma anche la semplice gestione, esiste anche il fatto che il confine tra Belluno e Trento attraversa letteralmente la casa, complicando qualsiasi procedimento. Proprio questo cavillo è risultato troppo oneroso da gestire da parte del CAI, che preferisce concentrarsi sulla manutenzione ordinaria e straordinaria dei rifugi in quota.

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