Filmato lo Yeti: cosa ci fa in Polonia?
ZAKOPANE, Polonia — Sulle prime, il giovane escursionista lo aveva scambiato per un semplice camoscio. Ma lo zoom della telecamera, che potete osservare con i vostri occhi nel video che riportiamo, ha mostrato qualcosa di davvero scioccante: un essere enorme e peloso, che si aggira goffo e ricurvo tra i ghiaioni, forse alla ricerca di cibo o di una preda. L’avvistamento, che sta agitando esperti, scienziati e curiosi di tutta Europa, è avvenuto pochi giorni fa nel cuore delle Tatra Mountains, in Polonia.
Il presidente dell’associazione, Robert Bernatowicz, dopo aver esaminato il materiale ha detto che “senza dubbio nel filmato si vede qualcosa che si muove su due gambe ed è più grande di un uomo normale. Tuttavia il filmato è molto mosso, perciò dovremo fare un sopralluogo per vedere se sono rimaste tracce dello Yeti”.
Che cosa ci faccia lo Yeti in Polonia, visto che tutti lo pensano nascosto in Himalaya, è una bella domanda. Ma andando a scartabellare tra leggende, presunti avvistamenti e tracce storiche, si scopre che da secoli, sulle montagne polacche, le più alte della catena dei Carpazi, si ritiene viva un enorme uomo-scimmia, identificato da molti come lo Yeti o come un suo parente stretto.
“Avevo sentito parlare di uno scimmione selvaggio che si aggirava su quelle montagne – ha detto infatti Kowalski dopo averlo visto – ma non credevo assolutamente che queste voci fossero vere. Ora ho cambiato idea”.
Ad ogni modo, il mondo di esperti, scienziati e curiosi che si occupano di Yeti ha preso molto seriamente questo video e si è già mobilitato per fugare ogni dubbio sulla sua veridicità. Pare infatti che siano già in partenza diverse spedizioni intenzionate a scovare eventuali tracce nei luoghi dove è stato girato.
Un video reso pubblico proprio negli stessi giorni in cui l’agenzia Chinanews è uscita con una breve notizia riguardo i test del Dna condotti su dei presunti “peli dello Yeti “raccolti da alcuni abitanti dei villaggi himalayani. Pare che le prime analisi abbiano confermato che il codice genetico di quei peli non corrisponde a nessuna specie animale conosciuta del luogo, anche se ulteriori conferme sono attese da altri test.
Vicini alla soluzione del mistero? Ai posteri l’ardua sentenza. Certo è che da decenni si avvicendano dichiarazioni, presunte prove, impronte, esperimenti e avvistamenti che di volta in volta vengono annunciati e poi smentiti. Non ultimi quelli di Reinhold Messner, che sostiene di aver incontrato l’Uomo delle Nevi nel 1986, in Tibet, e di aver raccolto prove della sua esistenza nel corso di venti spedizioni. Secondo il celebre alpinista, ne esisterebbero in totale un centinaio di esemplari. Ma, di fatto, nessuna prova …