Ambientalisti: l'eolico rovina i monti
ROMA — Svendere il territorio e devastare il paesaggio per briciole di elettricità? No, grazie. Questo il tema della conferenza stampa che domani mattina a Roma vedrà riuniti la Coldiretti, Mountain Wilderness e diversi altri enti ambientalisti per parlare degli impianti eolici, sotto accusa per il loro "effetto disastroso" sul territorio e per il loro "scarso contributo" al fabbisogno energetico nazionale.
I toni sono accesi, come usanza di tutte le campagne ambientaliste. Ma la protesta ha origine da considerazioni concrete. Perchè l’eolico rientra sicuramente nelle energie rinnovabili, ma il rapporto costi/benefici del suo utilizzo, su territori come quello italiano, sembrerebbe essere negativo.
Le torri eoliche – sostengono gli ambientalisti – danneggiano il paesaggio naturale, culturale e agricolo delle nostre montagne, dove il vento però non ha una forza tale da garantire una produzione di energia stabile, nè di sostituire in modo sufficiente la produzione delle centrali tradizionali. Gli ambientalisti suggeriscono piuttosto di investire in energie rinnovabili "utili e promettenti" come per esempio solare, biomasse e mini-idrico. Per questo chiedono una ridefinizione delle regole esistenti.
L’incontro, a cui interverrano Sergio Marini (Presidente Coldiretti), Carlo Ripa di Meana (Presidente Comitato Italiano del Paesaggio), Rosa Filippini (Presidente Amici della Terra) e Carlo Alberto Pinelli (Mountain Wilderness), sarà domattina alle 10 presso il Centro Congressi Rospigliosi in Via XXIV Maggio 43, a Roma.
Nel corso della conferenza stampa sarà presentato il sito www.viadalvento.org. Saranno presenti rappresentanti della Coldiretti, Amici Della Terra, Mountain Wilderness, Altura, V.A.S., Wilderness Italia, Movimento Azzurro, Comitato Del Paesaggio, Comitato Per La Bellezza, Fareverde, Italia Nostra.