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L’esempio virtuoso del Monte Tamaro

Il monte Tamaro come attrazione turistica nasce nei primi anni duemila come stazione sciistica. Questa località si trova tra Sotto e Sopraceneri, cioè  le due regioni alpina e prealpina del canton Ticino, e ha dovuto fronteggiare la sfida con cui anche molti altri posti devono fare sempre più i conti : il cambiamento climatico.

È stato così che, con non poche difficoltà, si sono rimboccati le maniche e hanno riconvertito la stazione sciistica in un polo di attività diverse che coprono tutte le altre 3 stagioni dell’anno. È così che si sono creati percorsi per le mountain bike e il downhill, la slittovia, il ristorante e un parco avventura, così facendo del Tamaro “una destinazione per ogni stagione, meteo, età”, come lo ha definito Anna Celio Cattaneo di “Monte Tamaro SA”.

L’impianto di risalita è aperto da Pasqua a novembre ma accanto alla partenza, aperto anche quando l’impianto non funziona,  è stato costruito un parco acquatico coperto.

Anna Celio Cattaneo continua: “È stata una decisione sofferta perché il Tamaro era nato proprio come destinazione invernale. Stravolto l’investimento iniziale, bisognava completare l’offerta prolungando la stagione estiva e facendo investimenti supplementari, come la slittovia, il parco avventura, il ristorante, il parco giochi. Fortunatamente non ci siamo mai pentiti di questa decisione.”

A sostegno di tutta questa operazione di re-branding si è investito anche in comunicazione, soprattutto digitale. E gli sforzi sono stati tanti abili da rendere il Monte Tamaro la cima svizzera che è stata più ricercata in Google nel 2016, superando i ben più noti Cervino e Jungfrau.

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