Via Francigena piemontese. Un percorso davvero per tutti.

Nel corso della sua storia più che millenaria, la Via Francigena è stata percorsa da ogni tipo di camminatore: in passato l’hanno affrontata religiosi e pellegrini, re e imperatori, funzionari e uomini politici, scienziati e letterati, mercanti e soldati, tanto da aver contribuito – sono parole del Consiglio d’Europa – “all’unità culturale dell’Europa nel Medioevo”.

Ai giorni nostri, nell’epoca dei viaggi e del turismo, una nuova, folta schiera di frequentatori affronta ogni anno parti di questo tracciato e delle sue numerose varianti, a piedi o in bicicletta; si tratta di appassionati provenienti da tutta Europa e non solo, mossi dalle più disparate motivazioni e attratti dalla varietà e dalla dolcezza dei paesaggi, oltre che dalle innumerevoli vestigia storiche di epoche diverse disseminate lungo l’itinerario.  

Chi intende visitare questi luoghi così pieni di fascino e di atmosfera, com’è ovvio, non deve necessariamente prevedere un lungo cammino in più tappe, ma può scegliere di compiere tranquille escursioni in giornata, spezzando a piacimento il percorso e visitandone senza troppa fatica i luoghi più suggestivi e interessanti. Proprio in questo ambito si muove il progetto pilota “Via Francigena For All”, che punta a rendere alcuni tratti della Via Francigena in territorio piemontese ancora più comodi e ricchi di attrattive, nonché accessibili a tutti. Il progetto è stato presentato con successo nel 2022 da Regione Piemonte, in occasione del bando della Presidenza del Consiglio dei ministri riguardante il turismo accessibile e inclusivo per le persone con disabilità; i primi percorsi realizzati riguardano una tappa della Francigena “classica”, nel Canavese – da Ivrea al Lago di Viverone – e una tappa del percorso alternativo che si snoda in Val di Susa, quella da Villar Focchiardo ad Avigliana.  
S.Ambrogio di Torino Fontana della Rusta - 1751 © E.Sarti
S.Ambrogio di Torino Fontana della Rusta – 1751 © E.Sarti
Lungo queste tratte sono state allestite 3 aree di sosta (che offrono riparo, sono accessibili anche ai disabili e consentono la ricarica di e-bike e carrozzine elettriche, oltre a essere fornite di kit per la manutenzione delle biciclette) e sono in via di installazione 13 pannelli multisensoriali, ricchi di informazioni sul territorio e consultabili da coloro che hanno disabilità visive e uditive. Ma quel che più conta è che intorno a questi percorsi verrà messa a punto una vera e propria rete di servizi per venire incontro alle esigenze dei soggetti disabili, servizi che vanno dal rendere accessibili tutte le strutture ricettive della zona alla formazione di guide e accompagnatori specializzati, dalla presenza di navette gratuite per collegare alcune località sul percorso alla creazione di iniziative ad hoc.   Tra queste ultime merita una citazione particolare il programma di “Francigena in blu”, che prevede di far percorrere tratti della Via Francigena a persone affette da autismo, anche alla luce di una fortunata esperienza di pochi anni fa, quando un gruppo di ragazzi autistici, seguiti da educatori e medici, è arrivato a Roma percorrendo a piedi gli ultimi 200 chilometri del cammino non senza momenti di grande emozione.   Un’altra iniziativa collaterale riguarda le numerose chiese di pregio che si trovano lungo i tracciati, da tempo chiuse e non visitabili: la app “Chiese a porte aperte” ne consentirà a breve l’apertura e la visita in autonomia per tutto l’anno, mentre una serie di pannelli multisensoriali e di video realizzati in LIS (lingua dei segni italiana) offriranno la possibilità a quanti hanno deficit visivi e uditivi di conoscere la storia di questi edifici sacri e delle opere che custodiscono. Tutti questi interventi, peraltro, non avranno ricadute positive solo per le persone con disabilità, ma renderanno i percorsi decisamente più agevoli per molte altre categorie di camminatori: le famiglie con bambini, gli anziani, gli amanti dell’e-bike e, in generale, coloro che non possono o non vogliono cimentarsi con escursioni più impegnative; per non parlare poi di quanti amano gli itinerari di carattere storico e artistico, che potranno trovare nuovi spunti per conoscere meglio il vasto patrimonio architettonico della zona.   Quanto è stato realizzato sui due percorsi menzionati potrebbe presto venire esteso anche ad altre tappe ed è in fase di studio la possibilità di intervenire sull’intera rete della Via Francigena piemontese: si otterrebbe così un itinerario escursionistico di più giorni davvero adatto a tutti, lungo uno dei cammini maggiormente ricchi di storia e suggestione d’Europa.   Immagine di apertura: Sacra di San Michele © Visit Piemonte, ph Ludovico de Maistre Testi a cura di: Lorenzo Naddei   

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