Canavese, Via Francigena for all: da Ivrea a Viverone

La Via Francigena “classica” ricalca a grandi linee l’itinerario percorso nel 990 da Sigerico, arcivescovo di Canterbury, per tornare da Roma – dove era stato ricevuto dal papa – alla sua città. Durante quel viaggio a piedi, durato ben 79 giorni e dettagliatamente descritto nel suo diario, Sigerico attraversò il Canavese e raggiunse la città di Ivrea, poco prima di imboccare la Val d’Aosta e inerpicarsi sul Passo del Gran San Bernardo per varcare le Alpi. L’escursione che proponiamo è proprio la traversata del Canavese, una tappa della Francigena pressoché pianeggiante e molto tranquilla, tra vigneti, campi e piccoli borghi ai piedi della colossale morena della Serra d’Ivrea, la più grande e la meglio conservata d’Europa; il percorso inizia a Ivrea e si conclude al Lago di Viverone, bello specchio d’acqua da cui si gode un vasto panorama sul vicino arco alpino. Questo itinerario è interessato dal progetto “Via Francigena For All” – progetto pilota della Regione Piemonte – che si propone di rendere accessibili a tutti alcuni tratti della Via Francigena in territorio piemontese migliorandone il tracciato, collocandovi alcune opere e offrendo una serie di servizi accessori.

La partenza di questo itinerario è nel centro di Ivrea, bella cittadina entrata a far parte del patrimonio dell’UNESCO in qualità di “Città Industriale del XX secolo” grazie al complesso lavorativo-residenziale nato dalla visione pionieristica di “comunità” di Adriano Olivetti e celebre per il carnevale e la singolare battaglia delle arance, nonché per lo Stadio della Canoa sulla Dora Baltea, sede di competizioni internazionali. Usciti dall’abitato, guidati efficacemente dall’inconfondibile segnaletica della Francigena, ci si porta in ambiente agreste al bel Lago di Campagna, dove sono possibili e consigliabili digressioni agli altri piccoli laghi dei dintorni, anch’essi accessibili ai disabili da qualche anno grazie al progetto “Passeggiate senza barriere”. Si attraversa ora una bella successione di pioppeti e – sfiorato l’abitato di Burolo – ci si porta al borgo di Bollengo. Poco sopra quest’ultimo si giunge alla splendida chiesa romanica di San Pietro e Paolo di Pessano, un piccolo gioiello visitabile tutto l’anno in autonomia scaricando la app “Chiese a porte aperte”; la particolarità del minuscolo complesso sacro è l’entrata posta alla base del campanile, una soluzione architettonica abbastanza diffusa nel Canavese ma piuttosto rara nel resto del Piemonte. Accanto alla chiesa è posta la nuovissima area di sosta, realizzata davvero “for all” e utile a escursionisti, ciclisti e disabili, che offre riparo e permette la ricarica di biciclette e carrozzine elettriche, oltre a essere fornita di kit per la manutenzione delle biciclette; inoltre è stato installato un pannello multisensoriale, ricco di informazioni sul territorio e consultabile da coloro che hanno disabilità visive e uditive. Ma è anche possibile avvalersi di altri servizi (guide, navette, noleggio di e-bike), e naturalmente approfittare dell’ospitalità delle tante strutture ricettive della zona (ostelli, agriturismi, alberghi) per spezzare a piacimento il percorso. Locande e trattorie invitano poi a provare le specialità locali, magari accompagnandole con un buon bicchiere di Erbaluce, il famoso vino bianco DOCG del Canavese. Il percorso continua sui dolci fianchi della Serra e giunge, per vigneti e coltivi, a Palazzo Canavese e al suo antico, caratteristico torrione. Ancora con percorso tranquillo e molto verde si perviene al bellissimo borgo medievale di Piverone, in posizione panoramica, dove ancora si respira un’atmosfera d’altri tempi; il luogo merita sicuramente una sosta e la visita ai suoi vicoli regala begli scorci sui molti edifici storici dominati dalle cinque torri. Superato anche questo villaggio si raggiungono, per campi e pascoli, le affascinanti rovine immerse nel verde della chiesetta romanica di San Pietro di Livione, davvero minuscola e conosciuta in loco – non senza ironia! – come il Gesiun, “la chiesona”. Dopo avere attraversato un’altra zona di coltivi, con ampi panorami verso monti e colline moreniche, si raggiunge infine il paese di Viverone e il suo bel centro storico. Poco distante, il nostro itinerario si conclude al Lago di Viverone, il terzo più grande del Piemonte, dove si trovano i resti di un interessante sito palafitticolo risalente all’età del bronzo, entrato di recente a far parte del patrimonio dell’UNESCO. Il lago, completamente balneabile, è ideale per concedersi una rinfrescante nuotata di fine escursione o per godersi in tranquillità una meritata sosta sulle sue belle sponde, al cospetto del profilo delle Alpi.
Sito Palafitticolo del Lago di Viverone © Visit Piemonte -GettyImages, ph Giorgio Perottino
Sito Palafitticolo del Lago di Viverone © Visit Piemonte – Getty Images, Foto Giorgio Perottino

Alcune indicazioni

L’itinerario è percorribile e consigliabile sia a piedi che in bicicletta (mtb, e-bike); nel senso di marcia descritto, da Ivrea al Lago di Viverone, occorrono 5 – 6 h di cammino a piedi, con circa 150 m di dislivello in salita. Il percorso si svolge in massima parte su strade sterrate e asfaltate, con un brevissimo tratto su sentiero nei pressi del Lago di Campagna; per i disabili, i tratti del percorso che risultano scomodi per le carrozzine possono essere comodamente aggirati. La tappa è effettuabile tutto l’anno, anche se è particolarmente consigliabile soprattutto in primavera e autunno. Mezzi pubblici: Ivrea si raggiunge in treno da Chivasso, cittadina toccata dalla tratta ferroviaria Milano – Torino; alcuni paesi lungo il percorso sono raggiunti da bus di linea e navette. A Piverone possibilità di noleggio e-bike. Immagine di apertura: Laghi Canavese © Visit Piemonte – Getty Images, ph Giorgio Perottino Testi a cura di: Lorenzo Naddei 

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