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Maurizio Gallo dal Pakistan: qui a Skardu tutto appare uguale a prima

Skardu (photo courtesy of Tripadvisor)
Skardu (photo courtesy of Tripadvisor)

SKARDU, Pakistan — I dati sui flussi turistici a Skardu con destinazioni interne al Central Karakorum National Park per spedizioni e trekking sono al momento uguali a quelli registrati l’anno scorso nello stesso periodo, secondo il Ministero del turismo. Anche lungo le strade e negli hotel vedo il solito movimento, gente tranquilla, turisti curiosi che fanno shopping, ecc. Una cosa forse posso sottolineare: le donne sono più di prima vestite alla pakistana. Il che poi può essere anche simpatico, e incuriosisce per i colori e la scelta nei negozi di abbigliamento femminile.

Il governo ha preso finalmente la decisione di far volare su Skardu gli aerei ATR 42 (italiani) e non più il 737: è vero che ATR ha 47 posti e il 737 ben 120, ma l’ATR può volare a quota più bassa e quindi evitare il problema del brutto tempo attorno al Nanga Parbat, problema  che in passato riduceva moltissimo i giorni “buoni” per atterrare a Skardu. In più hanno proposto di arrivare a quattro voli giornalieri. Oggi siamo arrivati in aereo ad lardi con un tempo bruttissimo, pioggia, nuvole basse, percorrendo a bassa quota tutta la valle dell’Indo seguendo il percorso della Karakorum Highway con condizioni che solo un mese fa non avrebbero mai consentito di volare.

Ciò ha conseguenze positive per i turisti che non devono più percorrere la KKH in auto, attraversando le zone critiche del Kohistan. Si registra comunque un calo dei turisti in Hunza, in quanto sono comunque costretti a viaggiare sulla Karakorum Highway.

Per quanto riguarda le spedizioni evacuate dal versante Diamir del Nanga Parbat dopo l’attentato, alcune hanno deciso di spostarsi sul Baltoro, prevalentemente con destinazione Gasherbrum I e Gasherbrum II. Lì, al campo base, ci sono già più di cento alpinisti. Intanto i giornalisti intervistano i turisti per comunicare ai media pakistani che la situazione è tranquilla in Baltistan.

Qui a Skardu tutto appare uguale a prima non c’è una presenza maggiore di forze di polizia intorno agli hotel o sulle strade, ma nei sei entra point del Central Karakorum National Park e sulle strade di accesso – ci hanno assicurato le autorità -, i controlli sono molto severi e più rigorosi che in passato. C’è la reale voglia di salvaguardare le attività turistiche, e il governo, dopo aver individuato i nomi di 16 terroristi che hanno partecipato al raid del Nanga, li sta cercando. Ora devono decidere se intervenire militarmente o con accordi con le comunità locali. Potrebbero essere gli stessi che hanno insanguinato negli ultimi 2 anni la zona di Chilas lungo la Karakorum Highway e al Babusar pass.

 

Foto courtesy of Tripadvisor

 

Leggi anche: EvK2Cnr in Baltistan: piena fiducia nelle autorità

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Un commento

  1. A proposito di KKH: ho letto che a monte è stata allargata, mentre a valle c’è ancora quel lago e poco è stato fatto. Strano che i Cinesi non si impegnino a fondo.

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