News

Stazione meteo al Rwenzori: sarà strategica per lo studio del clima globale

KAMPALA, Uganda — Tiene sotto controllo la maggiore riserva idrica d’Africa e fornisce dati continuativi sul meteo e il livello della neve all’Equatore. Per questa sua posizione chiave, la stazione meteoclimatica installata di recente dal Comitato Evk2Cnr sul Rwenzori, la terza cima più alta d’africa, è destinata a diventare un punto di riferimento per i programmi internazionali di monitoraggio climatico come il progetto Abc dell’Unep e la rete Gaw della World Meteorological Organization.

La stazione meteo-climatica del Rwenzori è stata installata lo scorso 22 marzo a 4750 metri di quota, alla base del ghiacciaio sommitale della montagna, il ghiacciaio Margherita. Da allora tiene sotto controllo la maggiore riserva d’acqua del continente africano, rilevando oltre ai consueti dati meteo-climatici (temperatura, umidità, pressione, vento, irradiazione e precipitazioni), anche lo scambio energetico tra suolo e atmosfera e il livello della neve. La missione è stata voluta e progettata da EvK2CNR nell’ambito dei progetti Nextdata e Share (Stazioni ad Alta Quota per la Ricerca sull’Ambiente) in collaborazione con l’Università di Nairobi (Kenya) e il Dipartimento di Meteorologia ugandese.

Agostino Da Polenza, presidente del Comitato EvK2Cnr, si è recato nei giorni scorsi in Uganda per discutere del futuro della stazione del Rwenzori in ambito internazionale. Ha incontrato Mbabazi Aulo Grace, del Ministry of tourism wildlife a Antiquities, ed Andrew Seguya, executive director dell’Uganda Wildlife Authority, ente che gestisce tutti i parchi naturali della nazione.

“Il Rwenzori, un po’ come il K2, è legato all’Italia per antiche vicende esplorative – spiega Da Polenza -. La spedizione che ne compì la prima ascensione fu guidata da Luigi Amedeo di Savoia nel 1906. Questa memoria si sta un po’ perdendo, ma la punta più alta del loro paese porta un nome italiano, la Punta Margherita. E’ un simbolo emblematico, trovi sempre apertura e disponibilità verso l’Italia. Sono molto orgogliosi, per esempio, di questa stazione meteo e vorrebbero portarla a diventare un punto di riferimento per i programmi internazionali di monitoraggio climatico in cui siamo coinvolti, come Abc e Gaw. Da parte di questi progetti c’è una grande attenzione verso l’Africa, soprattutto questa Africa che non è quella desertica a cui si è abituati a pensare, ma un’Africa con un mare di acqua che a volte non sa come gestire, senza energia elettrica e con molte altre difficoltà. Hanno questa consapevolezza, stanno cercando il loro ruolo. Stiamo già lavorandoci. Abbiamo in programma di installare un osservatorio atmosferico sul Rwenzori nell’ambito del progetto Abc Africa e poi di chiederne l’inserimento nella rete Gaw, come abbiamo già fatto per la stazione della Piramide in Nepal”.

Il programma GAW (Global Atomosphere Watch) dell’organizzazione meteorologica mondiale è costituito da una partnership di 80 paesi che fornisce dati scientifici qualitativi e estremamente affidabili relativamente alla composizione chimica dell’atmosfera. Afferiscono al GAW oltre 500 stazioni, di cui solamente 28 sono classificate come stazioni globali, ossia stazioni di riferimento. Tra queste ci sono già ben due stazioni Italiane SHARE: il Nepal Climate Observatory at Pyramid gestito da EvK2CNR e l’Osservatorio O. Vittori di Monte Cimone del CNR-ISAC.

Il Programma ABC (Atmospheric Brown Clouds) del Programma delle Nazioni Unite per l’Ambiente (UNEP) studia gli impatti delle ‘nubi marroni’ inquinanti sull’ambiente, sulla salute e sull’agricoltura. Uno dei principali componenti delle ABC è il Black Carbon un aerosol derivante ad esempio da combustione di biomassa e inquinamento da motori diesel. I Black Carbon hanno un duplice effetto, surriscaldano l’atmosfera, assorbendo parte della radiazione solere che raggiunge la terra e conseguentemente provocano un raffreddamento della superficie a causa della minore quantità di radiazione che la raggiunge. I BC inoltre, depositandosi sulla superficie dei ghiacciai, provocano una variazione dell’albedo e un aumento della fusione superficiale. Alla rete di osservatori ABC afferiscono le stazioni EvK2CNR della Piramide (NCO-P) in Nepal e due stazioni in Pakistan, una operativa a Multan e una seconda che verrà installata a giugno sull’altopiano di Deosai per studiare questi processi nella regione del Karakorum.

Il Programma ABC nasce in Asia, dove il fenomeno è stato rilevato durante la stagione premonsonica, ma gli studi hanno dimostrato la natura globale del fenomeno, per questo è stato recentemente avviato il progetto anche in Africa dove al momento esiste una stazione GAW a Monte Kenya, e nell’ambito del quale EvK2CNR ha in programma di attivare un osservatorio anche sul Monte Rwenzori, che contribuirà anche al GAW, dove oggi è operativa una stazione meteo climatica.

Tags

Articoli correlati

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Back to top button
Close