MOSHI, Tanzania — Aumentano i timori per la sparizione dei ghiacciai del Kilimangiaro. Una spedizione nel mese di settembre ha notato una grave riduzione dei ghiacci e una profonda spaccatura nella zona settentrionale, confermata anche da recenti fotografie di un satellite della Nasa.
Nel novembre del 2009 un team di scienziati della Ohio State University di Columbus aveva pubblicato uno studio secondo cui i ghiacciai della montagna più alta dell’Africa sarebbero potuti scomparire entro uno o due decenni a causa dei cambiamenti climatici nella regione.
Negli ultimi tre anni la situazione la perdita di ghiaccio non è cambiata, anzi sono stati notati nuovi segnali d’allarme. Una spedizione sulla vetta del Kilimangiaro alla fine di settembre ha infatti notato una grave frattura nel ghiacciaio più grande , evidenziata anche da una foto scattata da un satellite della Nasa alla fine di ottobre.
Secondo un nuovo studio pubblicato sul Cryosphere Discuss, lo scioglimento del ghiacciaio, posto sul versante occidentale della montagna più alta del continenete africano, potrebbe verificarsi già entro il 2020.
Rimarrebbe da vivere il doppio del tempo invece, ai due ghiacciai che sorgono sulla sommità, vale a dire il ghiacciaio settentrionale e quello meridionale. Entrambi infatti potrebbero resistere fino al 2040.
