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Un ottobre eccezionalmente caldo, tutti i dati dal Ghiacciaio dei Forni

Ghiacciaio dei Forni ripreso dalla webcam installata al rifugio Branca (2493 m) il 22 ottobre 2012
Ghiacciaio dei Forni ripreso dalla webcam installata al rifugio Branca (2493 m) il 22 ottobre 2012

MILANO — Le ricerche sulle condizioni meteorologiche dominanti alla superficie dei ghiacciai alpini in Italia sono attive da ormai 7 anni e solo grazie a studi pilota condotti dall’Università degli Studi di Milano e dal Comitato EvK2Cnr dapprima nelle aree glacializzate lombarde e successivamente anche nel massiccio del Bianco. Attraverso l’installazione di stazioni meteorologiche automatiche (Automatc Weather Station o AWS) sulla superficie di ghiacciai rappresentativi della situazione italiana è stato possibile quantificare le condizioni termiche ed i flussi energetici (radiativi e non) alla superficie glaciale, fondamentali per poter stimare il tasso di fusione e quindi quantificare ogni anno quanta acqua viene rilasciata dal ghiacciaio.

La stazione installata nel settembre 2005 sul Ghiacciaio dei Forni – il più grande apparato vallivo italiano situato nel Gruppo Ortles-Cevedale, in Lombardia -, è la prima AWS sopraglaciale permanente italiana ed è quella che ad oggi ha permesso di raccogliere il maggior numero di dati per conoscere le condizioni micro-meteorologiche alla superficie di un ghiacciaio alpino italiano.

Partendo dai valori misurati di temperatura dell’aria nei mesi di settembre e ottobre 2012 (entrambi fino al 22/10) si è osservata una maggiore variabilità termica rispetto al 2011. Inoltre sono state registrate temperature maggiori sia nei valori minimi e massimi orari: -7.7°C (il 16/10) e +14.5°C (il 20/10) nel 2012 e -14.5°C (il 20/10) e +12.3°C (il 10/09) nel 2011. L’ondata di calore che stiamo osservando in questi giorni ha portato a temperature insolite anche sulle nostre montagne, infatti l’anno scorso il 22 ottobre era stata registrata la minima del periodo e non la massima come invece è successo quest’anno. Anche l’escursione termica giornaliera (ovvero la differenza tra il valore massimo e minimo registrati nell’arco di un giorno) è risultata essere più variabile quest’anno rispetto all’anno scorso: da 2.2°C a 16.9°C e da 3.9°C a 15.1°C, rispettivamente nel 2012 e nel 2011.

Andamento delle temperature medie mensili dal 2006 ad oggi registrate dalla prima stazione meteorologica automatica ad essere installata su un ghiacciaio italiano (il Ghiacciaio dei Forni)
Andamento delle temperature medie mensili dal 2006 ad oggi registrate dalla prima stazione meteorologica automatica ad essere installata su un ghiacciaio italiano (il Ghiacciaio dei Forni)

Se consideriamo tutto il mese di ottobre e non solo i primi 20 giorni, era dal 2006 che non si registravano temperature così elevate: un valore medio pari a 2.4°C contro 0.4°C della media di ottobre.

Dai valori di albedo o riflettività superficiale (calcolati dai valori di radiazione solare misurati) è possibile dedurre la presenza di neve sulla superficie del ghiacciaio. Infatti la neve riflette quasi il doppio di energia solare rispetto al ghiaccio. Quest’anno vi sono state in tutto 2 nevicate nei mesi di settembre e ottobre prima dell’inizio del periodo di accumulo, mentre l’anno scorso solo una. Dopo la nevicata del 31 agosto 2012 la neve è persistita sulla superficie del fino al 3 settembre. Il 12 settembre è stata osservata la seconda nevicata che ha portato ad un repentino incremento dell’albedo da 0.15 (tipico del ghiaccio con presenza di detrito supraglaciale fine e sparso) a 0.9 (caratteristico della neve fresca).

Questa ulteriore nevicata ha ricoperto la superficie del ghiacciaio fino al 15 settembre mentre dal 16 il ghiaccio sottostante è ritornato a essere esposto e quindi sottoposto ai processi di fusione. Con la nevicata del 13 ottobre si può segnare l’inizio del periodo di accumulo, ovvero in cui alla superficie del ghiacciaio prevalgono le precipitazioni a carattere nevoso (neve che se non fonderà del tutto durante le successive estati potrà metamorfosarsi in ghiaccio e contribuire quindi all’accumulo di massa del ghiacciaio).

L’anno scorso invece non è stata osservata presenza di neve sulla superficie del ghiacciaio fino al 18 settembre, dopodiché vi è rimasta per quasi due settimane fino al primo ottobre. Nonostante una minor presenza di neve a settembre, il periodo di accumulo è iniziato quasi 10 giorni prima rispetto a quest’anno, ovvero il 7 ottobre 2011.

Malgrado le temperature maggiori di fine ottobre, le precipitazioni nevose più frequenti di quest’anno hanno protetto il ghiaccio sottostante con una conseguente minore fusione del ghiaccio (nelle giornate più calde, come il 22 Ottobre è stata la neve appena precipitata ad andare incontro a fusione e non il ghiaccio!). Quindi queste condizioni termiche hanno impattato sullo strato di neve che ricopre il ghiacciaio dal 13 ottobre ma non sono state tali da fonderlo completamente e arrivare al ghiaccio sottostante.

Nel 2006 l’ultima nevicata è stata registrata il 30 agosto e il ghiaccio è rimasto scoperto dal 1 settembre fino al 4 ottobre (in cui vi è stato l’inizio del periodo di accumulo): anche in quell’occasioni le temperature elevate di ottobre non avevano impattato sul ghiaccio glaciale grazie alla presenza di neve sulla superficie.

Guglielmina Diolaiuti – Antonella Senese

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