ISLAMABAD, Pakistan — Cento case completamente rase a terra, una persona dispersa, infrastrutture e allevamenti distrutti. A quasi un anno esatto di distanza dalla tragica alluvione dello scorso anno, il villaggio di Talis nel distretto del Gilgit-Baltistan, sulle montagne pakistane, è stato di nuovo distrutto. Stavolta, da un’inondazione glaciale.
Secondo i primi report, l’alluvione sarebbe dovuta all’esondazione di un lago o un fiume glaciale avvenuta a circa 20 km di distanza dal villaggio. Il fiume di acqua, fango e detriti ha travolto all’improvviso una persona e 99 case, danneggiandone un’altra trentina. Ora 130 famiglie sono senza tetto e stanno vivendo in rifugi di fortuna predisposti dalle autorità locali.
Il villaggio di Talis era stato distrutto l’anno scorso nell’alluvione del 2 agosto, che aveva provocato 13 morti. Fortunatamente stavolta l’alluvione è avvenuta di giorno, molte persone erano fuori casa e si è evitata la strage. Sono stati registrati però ddiversi i danni alle strutture: impianti idrici, scuole, mulini, negozi, linee elettriche e soprattutto campi coltivati, alberi e bestiame sono andati distrutti, mettendo in ginocchio il paese.
Sul posto sono già all’opera diverse associazioni umanitare tra cui l’Aga Khan Rural Support Programme Baltistan, che sta già raccogliendo fondi per ricostruire, prima dell’inverno, le case e soprattutto l’impianto idrico del villaggio. L’Akrsp è uno dei partner storici del Comitato EvK2Cnr nei suoi progetti di cooperazione sulle montagne pakistane.
